A Fabio, 5 aprile 2009.

lunedì 30 giugno 2008

Alla faccia della seduta di scarico!

Stamattina nuoto alla Kennedy con il coach. "Coach, seduta di scarico, vero?" "Tu non ti preoccupare", la risposta. E io mi preoccupo, invece, perche' il tono non prometteva nulla di buono. Tutto a stile: 200m e 8 x 25m in progressione come warm up, e via: 100m in soglia (o quasi): 1'33" (ok, niente male, ma e' solo il primo...) poi 2 x 50m al medio (44" e 46" credo). Un 200m in soglia (quasi morto) seguito da 4 x 50m medi (quasi uno zombi) e ancora un 400m sempre in soglia (ma gia' cadavere: 7'33") seguiti dai canonici 4 x50m medi e la discesa (...) della scaletta: 200m in soglia, altri 4 x 50m al medio, il 100 in soglia (1'46"!) e 2 x 50m al medio (51" e 49"). Infine un 400m con palette e pullbuoy sciolto e un 100m scioltissimo. 2900m, a 6 giorni dall'IM. No comment.

Ho avuto anche la forza di fare la borsa IM (ironman) e PC (computer e elettronica varia, con le riduzioni "tetescke"), pero'. Manca la borsa OD (outdoor) e survivor. Ma ho ancora domani.

domenica 29 giugno 2008

...E devo anche ringraziare!

Sabato la nuotata e' saltata per il mare un po' mosso (anche se il buon Greguràtt cercava di convincermi che il triathleta fa questo ed altro, che se nuotavo con un mare cosi' allora potevo nuotare ovunque) ma ho tenuto botta e ho riposato sul lettino sotto l'ombrellone ed un caldo feroce.

Alla sera, invece, BBQ in villa Lo', ovvero alla dimora del suddetto Greguràtt, con fantastiche fiorentine alte 2 dita del macellaio triathleta Ugo, insalata, birra dal fusto (ed anche in bottiglia) Nero d'Avola e sorbetto al cocomero, in compagnia di Ale e Serena -sua consorte- oggetto di lazzi da parte del padrone di casa, incontenibile (piu' del solito).

Stamattina invece scampagnata in bici con i suddetti Stefano e Ale, il Piraña (ciclista delle Frecce Rosse), Adriano, Ugo e un settimo triathleta, tutti forti ciclisti in cui io cercavo, invano, di non perdere troppo terreno. In verita' il gap, rispetto allo scorso agosto, e' stato minore, un po' perche' la mia gamba e' migliorata, ma anche perche' loro sono stati magnanimi, non nel percorso, vallonato e nervosissimo dell'entroterra romagnolo (Siligata, Treponti, Tavullia, Montegridolfo, Mondaino, Saludecio e ritorno a Riccione via San Giovanni in Marignano), ma nel ritmo, meno forsennato del solito, anche se il Piraña e Greguràtt non se le mandavano a dire negli strappi violenti.

Devo dire che, partendo da dietro, ho sorpreso la compagnia in uno dei tanti rilanci, e nonostante l'inseguimento ed il recupero prodigioso di Stafano ho tagliato per primo uno dei tanti traguardi volanti (una ventina) inventati al momento. Alla fine dei circa 60km ero abbastanza stanco (non devastato, comunque) ma mi sono sentito dire che dovevo anche ringraziare, va mo la'...

La scampagnata in bici nell'entroterra romagnolo

sabato 28 giugno 2008

Afa

Non credo esista una parola piu' onomatopeica: afa. Solo il pronunciarla si appiccica la lingua alle labbra, esattamente come il sudore rende la pelle appiccicosa in queste giornate. Stamattina a Riccione e' dura. Cappa grigissima e bonaccia totale. Tanto per dare un'idea della cappa che c'e' (e poi che io sono al nono piano, quindi in posizione ventilata...) sudo a scrivere al computer. Vedremo di andare in spiaggia, sperando in una venticello e a fare quella seduta di nuoto che il Greguràtt vuole fare. Ieri prima giornata di riposo. Solo la corsetta serale del Challenge, in quel di Baricella, bassa bolognese. 32°, leggermente ventilati, ma stranamente piu' freschi perche' in aperta campagna e in mezzo ai campi. Buone sensazioni, un passo di 5'38" che magari tenessi a Francoforte. Mah... il passo c'e', il fondo anche, se i piedi non mi danno problemi....

Il report della corsetta

giovedì 26 giugno 2008

Ultimi sforzi

Ci siamo quasi. Il prossimo mercoledi' partiro' per Francoforte. Quindi adesso gli allenamenti (oddio, non e' che finora mi sia ammazzato, contando molto sulla base costruita per l'Arizona) vanno molto a sentimento. Oggi bici, SFR su per Casaglia, con il coach a fustigarmi. Partenza con indolenzimenti ovunque, probabilmente per la corsa di ieri o ancora per il lungo di martedi'. Pero' mano a mano la gamba si scioglie e vado meglio. Il programma e' il solito: 9 volte dal primo tornante al cancello dopo la curva a destra dopo l'ingresso delle scuole. La prima in agilita' (34-27) le altre alternate 4 seduto a 4 in piedi sui pedali (50-16 e 50-14).

In serata nuoto, con Ruggio che ci ha propinato una bella seduta (beh, con lui e' difficile annoiarsi, devo essere sincero!): dopo un 100 di riscaldamento, 25m meta' gambe delfino e meta' braccia delfino, + un 25 completo. Poi a dorso, un 25 gambe, un 50 braccia e un 100 completo. Lo stesso a rana con invertite le distanze di gambe e braccia. Poi un 4 x 100m a stile pallanuotista i primi 20m. Per chiudere 12 x 25m stile (con pullbuoy) a 45".

Bene, domani riposo, poi un week end al mare sotto le cure del Greguràtt ha deciso di condividere con me (e rispettive famiglie) un altro IM (non l'Arizona) il prossimo anno, negli States. Dovremmo essere gli unici italiani in quel di Coeur d'Alene, Idaho, il prossimo 21 giugno 2009.

mercoledì 25 giugno 2008

Correre con 32°

Stavolta pensavo di non farcela. Dopo tanto tempo ho fatto una seduta di corsa con il coach. E dopo 5 minuti ero piu' che pentito di questa scelta. Il programma era semplice, sulla carta: 10 minuti di riscaldamento (a 32°?) 15 minuti al medio (aerobico) e 5 minuti forte, soglia o dintorni. Tra le due serie 10 minuti di corsetta recupero (poi limata a 5'). Location il Parco dei Cedri, San Lazzaro, dopo che eravamo partiti dalla piscina Kennedy (no, niente nuoto, oggi).

Quindi piu' o meno 2 giri (1500m l'uno) per il medio e tre quarti di uno per il forte. La prima serie e' andata benino, sui 143 battiti nel medio, 167 nel forte. E' stata la seconda che oltre al caldo ho patito tutto: sete, velocita', stanchezza... Infatti il cuore, nel medio era stabile sui 157, nel forte sopra i 170. Insomma un risultato pessimo per un corridore (?) di resistenza (quale sarebbe un ironman, non io, sia chiaro). Ma comunque ho eseguito -pur con un rantolo piu' simile ad un moribondo che ad un atleta- il compitino (cambio passo e frequenza) ed il coach era contento. Alla fine dopo 20 minuti e 2 docce fredde, grondavo ancora sudore come una fontana. E avevo anche qualche problemino di equilibrio. Per non sapere ne' leggere ne' scrivere ho portato Carla da Rossopomodoro per una fantastica pizza. Infatti stavo meglio, dopo.

Infine saltata la corsetta serale del Challenge perche' la temperatura e' tuttora infernale (al momento ci sono -ore 20.18- ancora 33°).

La seduta di corsa odierna

martedì 24 giugno 2008

Dieci Colli

Forcing in salita, peccato che mi sia ritirato...

79,9

Adoooooro la Tanita quando mi fa queste sorprese... Si, e' vero, mi sono pesato dopo un allenamento di 90 km di bici sotto il solleone, in cui non ho praticamente mangiato (ma solo bevuto), ma vedersi apparire il peso di 79,9 kg, meta di tanti sacrifici (per me peggio che sudare...) e' una gioia immensa. Sebbene ultimamente non sia rigidissimo nella dieta, e' probabile che il metabolismo si sia dato quella mossa che auspico da tempo. Chiaramente domattina ritornero' sopra gli 80, ma intanto l'ho visto, il sub 80 kg.

E dunque stamattina prova in assetto gara con body 2XU, Aegis in spolvero con SRM e Garmin: percorso vallonato (Francoforte non e' -affatto- piatto) di Pulce - Zena - Quinzano - San Benedetto del Quercieto - Monterenzio e ritorno alla Pulce. L'intenzione era di fare 2 giri (120 km), ma il secondo l'ho interrotto a Zena per i piedi in fiamme. Sensazioni non eccezionali, gambe pesanti e caldo infernale, in piu' alcuni ciclisti in vena di chiacchiera mi hanno affiancato alleggerendomi per un verso la fatica, ma rallentandomi dall'altro perche' chiacchieravo. Tanto di staccarli non ci riuscivo proprio, anzi, alcuni mi passavano sulle salitelle della Val di Zena: "Non e' la bici adatta per questi percorsi, mi sa!" era il commento piu' in voga, e via che andavano.

3h e 18' per 90,85 km con 2 soste, non malissimo per essere un allenamento e senza stimolo gara. L'SRM (o meglio: la mia prestazione) e' andata un po' meglio: potenza media 146,6 watts massima 491 watts, velocita' media 28,4 km e cadenza media 74,5 rpm, frequenza cardiaca media 137,8.

In serata, infine, nuoto sotto l'occhio vigile di Ruggio, con serie di 50m misti alternati a 50/100/200m dei singoli stili.

L'allenamento di bici in assetto gara

Lo schemino riassuntivo dei dati

lunedì 23 giugno 2008

IM France

Ieri, a Nizza una folta schiera di amici ha completato la fatica dei 3,8 km di nuoto, 180 km di bici e i 42,195 km di corsa.

Voglio quindi dedicare questo post a chi ha completato l'opera:

Martina Dogana su tutti, icona delle distanze lunghe, ha vinto la gara femminile (28a assoluta) con il tempo (strepitoso e record della gara) di 9.35.29,
Filippo Coin (ex compagno di squadra) 11.37.38
Stefano Gregoretti (Greguràtt) 11.43.32
Luigi Ferrante (che si e' innamorato dell'IM leggendo questo blog) 12.14.41
Benedetto Bonomo (con cui ho condiviso gli ultimi km di Klagenfurt 2006) 12.55.15
Giampaolo Tuttolomondo (Irontaxi) 13.10.24
Giampietro Cornaro (con cui condiviso gli arrivi di Zurigo 2004 e Lanzarote 2007) 15.26.22

Ma anche un grosso augurio a Lucianone Bonomi, ritiratosi, che ritrovi prestissimo il feeling con la distanza IM: sono certo che la dolce e fresca mogliettina sapra' fargli passare la delusione.

Bravò bravò a tutti!

SRM - i grafici

Ah, se volte avere un'idea di cosa vi dice l'SRM, ecco alcuni grafici....

In questo primo c'e' l'analisi della "prestazione" in generale su due righe, con tutti i valori. Appaiono potenza (in verde), velocita' (in rosa), cadenza (in blu) e frequenza cardiaca (crocette rosse)



In questo secondo grafico si puo' analizzare un periodo di tempo (evidenziando l'area) in cui vengono indicati in basso i valori di riferimento.


Ed infine in questo grafico ci sono i valori, circoscritti con aree e bastoni.


Insomma, adesso non basta piu' pedalare: bisogna anche prendere una laurea, per migliorare le proprie prestazioni.

Domani faro' un test molto piu' lungo (anche con salite), e vedremo cosa salta fuori.

domenica 22 giugno 2008

SRM

Si, stavolta l'ho provato per davvero. Ricapitolando: ho comprato un SRM (serie V) negli States, risparmiando sul prezzo ufficiale (per via del prezzo dollaro=euro) circa 900 euro (dazi ed iva inclusi). Ho preso la versione 53-39, per usarla sulla IM-bike. Ce l'ho su dai primi di giugno, ma per via del tempo infame della prima meta' di giugno e della Campagnolo l'ho testata solo un giorno, con il coach, ma per mia imperizia (non leggo mai ne' istruzione ne' raccomandazioni d'uso, lanciandomi in avvi estemporanei) gia' era scarico e poi non avevo la fascia cardio giusta (lavora solo con quella Polar), il test era fallito. Inoltre il coach non e' certo il tipo con cui provare certi marchingegni.

Ma oggi ero veramente pronto. Resettata la pedivella (caratteristica dell'SRM) che serve per allineare la forza fra il meccanismo ed il monitor, sono partito in carena per Pesaro. Itinerario piu' facile, la statale SS 16, ovvero l'Adriatica che presenta la sola salita di Siligata come difficolta'. L'intenzione era di fare due volte il bastone Gabicce-Pesaro, ma al ritorno mi sono infilato per San Giovanni in Marignano e poi Coriano. 60 km sotto il solleone, ma con risultati interessanti.

No, non posso chiedere all'Enel di attaccare la bici al contatore: 139,9 watts medi (in 59,07 km e 2.16.32 di pedalata) con una punta massima di 233,3 watts non ci accendo neanche un'abatjour 3 minuti. (Oddio non sono ferratissimo in questo campo, ma lo dico per i risultati modestissimi che ottengo in bici). Inoltre e' sempre umiliante in riviera trovarsi decine di ciclisti che mi sverniciano come fossi fermo (uno mi superato sul piano con una specialissima senza problemi che facevo i 38kmh!), ma qui prima ancora che cammini ti mettono su una bici (da corsa).

Comunque scaricati dati sul computer il software ha sfornato tutta una serie di grafici da cui si desume che: oltre alla potenza, com'e' detto, la cadenza media e' stata di 71,1 rpm, la frequenza media 132,2, la velocita' (sempre media) di 27,69 kmh, il consumo e' stato di 1074 kj, la temperatura di 29°. Insomma c'e molto da studiare, anche.

La seduta con l'SRM

sabato 21 giugno 2008

Riccione, o' cara

Venerdi, in serata, dopo la corsetta solita del Challenge de L'Unita', abbiamo deciso di prendere la via del mare. La situazione del traffico era ottimale. Verde (recitava il sito telepass.it) su tutta la A14. Arrivati pero' a Rimini Nord... blocco totale. Un cantiere di lavoro causava, ancora alle 00.40, 7 (sette) chilometri di coda. Ora io mi posso immaginare tutte le urgenze di questo mondo, ma mettere un cantiere fra Rimini Nord e Rimini Sud un venerdi di giugno, per di piu' il primo veramente bello (senza dire che e' quello del solstizio d'estate), ci vuole proprio un deficiente per pensarlo. Complimenti ad Autostrade SpA

Risultato: un'ora (abbondante) per fare 7 km e a letto alle 2. Quindi stamattina niente bici (ho dormito...), ma spiaggia e nuotatona con muta e Garmin 405 in test. 34 minuti per 2,49 km (ma credo che il GPS sia andato in tilt: direi che al massimo in 34 minuti io faccio ca. 1600m). Rifaro' altre prove, per valutarne l'affidabilita'. Comunque buone sensazioni mentre nuotavo.

Per il resto della giornata ho fatto la lucertola in spiaggia a fianco di Carla , con cui in serata ci siamo tolti lo sfizio anche di un'altra (breve) corsetta.


Challenge Casalecchio
La nuotata in mare
La corsetta serale

venerdì 20 giugno 2008

Barbarolo

Soffro sempre questa salita che dalla Val di Zena porta sulla Futa. Non e' lunghissima (4,67 km pendenza media attorno del 6,6% con delle punte del 10%): ma per me rappresenta un buon test. Ieri, con il coach, l'ho affrontata come sempre, anzi peggio, perche' piu' caldo del solito, e con la consapevolezza di un ennesima sofferenza (chiaramente in termini sportivi, le vere sofferenze sono altre, ci mancherebbe: qui non si vuol mancare di rispetto a nessuno).

Pero' fin dalle prime rampe la gamba c'era, e anche il coach che di solito mi affianca (e supera) in monopedale ieri era un po' piu' in difficolta'. Pero' e' dopo la chiesa che normalmente ciocco: beh, ieri ho anche aumentato la velocita' e mi sono presentato sulla Futa sui pedali. Lo stato di grazia e' continuato anche a Livergnano: leggero dosso dove io pago tantissimo perche' arriva dopo molti chilometri in discesa e la gamba si raffredda: il primo strappo bene, il secondo meno ma non mi sono piantato come al solito. Infine Pianoro (vecchio) poco prima del centro c'e' uno strappetto e poi un falsopiano e di nuovo uno strappetto. Al primo strappetto il coach mi ha fatto ciao ciao con la manina, ma stavolta almeno il primo strappo gli sono stato a ruota.

Poi vabbe' appena mi siedo e' la fine: e infatti, mi sono seduto e piantato. Ma in via Riosto mi sono un po' ripreso e alla fine nessun cazziatone, nessun rimbrotto ed anzi un "bravo!" sibilato a mezza voce. Eh, sono soddisfazioni (sempre in termini sportivi).

In serata, poi seduta pesante di nuoto, dopo 3 x 200m a dorso, rana, stile un 3 x 100 misti con uscita dalla vasca ai 25m partendo con dorso (poi rana, delfino e stile). Per fortuna non c'era Luca M. che prende alla lettera i 20" di pausa che Ruggio ci concede, e il riposo si e' un po' dilatato. Io ho concluso il "libero" con 2 x 50m stile con pullbuoy e un 400 sempre a stile con palette e pullbuoy.

La seduta di bici

mercoledì 18 giugno 2008

Uno solo.

Oramai mi e' rimasto solo un dente del giudizio (lo difendero' a costo della vita). Oggi il prode Zambo (dopo tre punture di anestetico) ha puntato il piede sulla poltrona, agganciato il dente 28, lo ha strattonato un po', poi con un grugnito (i dentisti grugniscono sempre...) ha preso una tenaglia da fabbro e con piglio deciso ha agganciato il dente e strattonato in qua ed in la' 3 volte. Tanto e' bastato perche' venisse via. 4 minuti e mezzo in tutto. Secondo lui, al risveglio dall'anestesia avrei dovuto imbottirmi di antidolorifici, e stanotte dormire con borsa del ghiaccio e un cuscino in piu'. Invece ora sono qui che mi tocco il buco senza alcun male e nessun risentimento. Mi considero fortunato.

Per il resto giornata di riposo sotto il profilo sportivo, oramai i volumi stanno calando e non devo piu' ammazzarmi di lavori. Domani, comunque, il coach provvedera' a distruggermi su per Botteghino in bici, con ripetute in soglia (diciamo sopra soglia io e molto sotto soglia lui).

Devo -inoltre- ringraziare pubblicamente Pino della SRM Italia che mi sta aiutando nel settaggio e nella messa a punto del PowerControl V (il montaggio -perfetto- e' invece stato opera di Gianluca Salieri dell'omonimo Team), che ho potuto testare ieri con risultati interessanti.

Grazie anche a tutti quelli che mi hanno fatto complimenti per aver completato la Campagnolo (sia pure il percorso piu' corto) domenica, e devo ricambiare in particolare quelli di Melissa e del Negro (sempre del team Salieri, rispettivamente prima del medio e secondo del lungo).

Infine sembra che gli avvisi ai naviganti arrivino a tutti tranne che ai naviganti: sara' la stagione.

martedì 17 giugno 2008

Avviso ai naviganti

Avviso ai naviganti: io non sono ne' leggenda ne' tregenda. Ho riportato solo parole scritte sul sito della granfondo Campagnolo e scandite a gran voce dallo speaker domenica mattina. Capisco che la maggior parte di chi ha pensato che io mi ritenga o leggenda o tregenda non viva mai l'atmosfera che si respira alla partenza di una granfondo (per principio o per pluma, salvo poi partecipare da portoghese -vantandosene pure-), quindi non si renda conto di cosa significhi essere in griglia con migliaia di persone pronte a partire come saette e tesi come corde di violino (e non solo per la gara), affrontare 110 o 216 km, le intemperie e il meteo pazzo (neve inclusa). Ma bisogna pur metterci la faccia, e ci vuole coraggio, e non tutti hanno questo coraggio. Insomma troppo comodo coltivare il proprio orticello e criticare quello altrui senza piantare semi.

Detto cio', riporto un bell'allenamento con cazziatone finale del coach (aveva ragione in pieno, ho mollato gli ultimi metri) in bici con cambi in velocita' in pianura con tratti in padellino. Ed in serata un buon allenamento di nuoto, con qualche misto e due serie da 10x50m a stile a 1' e a 55" (solo i primi 5).

E qui l'allenamento di bici


lunedì 16 giugno 2008

Il medio, e mi e' bastato

A volte l'istinto bisogna seguirlo. Ieri era una di quelle. I primi segnali neanche alzato, alle 5.30: lo stomaco e' ancora un po' in subbuglio per i canederli e per la tensione dell'hotel. Poi alle 7.10, altro segnale: mentre entro in griglia quello davanti a me si tasta sotto il sellino per sentire il borsino porta ricambi. Meccanicamente faccio lo stesso: nulla. Avevo dimenticato a casa (neanche in hotel): tubolare di scorta, pompetta e cartucce di CO2. In compenso avevo barrette e gel per un Ironman e la schiumetta ripara rapido che a me non e' servita mai nulla in due volte che l'ho usata.



Cosi' gia' ero piuttosto propenso a non rischiare a fare 210 km. Quando poi le previsioni continuavano a dare pioggia (su Feltre, 276m slm) e la temperatura sarebbe salita al massimo sui 17 gradi, sempre a Feltre, i segnali sono diventati assordanti. Comunque parto senza aver preso una decisione definitiva. I primi chilometri, sono come al solito alla morte. Ma stavolta non mi faccio trasportare dai gruppi, li scalo mano a mano (sono veramente tanti...) fino a che riesco a tenere la ruota di uno che viaggia sui 35 kmh.

Fino a Cesiomaggiore si va in allegria, un mangia e bevi che serve a scaldare la gamba. A San Gregorio tutti fermi. Piede a terra e su per uno strappetto a piedi: in cima c'e' il controllo chip, naturalmente non si passa che in due affiancati e ovviamente si crea il tappo. Ancora mangia e bevi fino alla deviazione per la valle del Mis, qui gli strappi si induriscono, ma sono brevi e si viaggia ancora bene (la media oraria dice 24 kmh).

Poi, d'improvviso, finisce il lago Mis (e le gallerie) e inizia la Forcella Franche. E cominciamo a smoccolare. Undici km in cui nei primi sei (a parte lo strappo iniziale) non si va malissimo, poi s'impenna e sono due km e mezzo faticosi. Si rimane sul 6 per cento fino alla fine quando gli ultimi 200 metri fanno morire: una stilettata al 12% quando gia' vedi la cima e il ristoro. Ok, siamo alla divisione dei percorsi. Sono bagnato fradicio di sudore (la cerata ha tenuto, anche troppo), il freddo continua a pungere, ho ancora lo stomaco un po' in subbuglio (anche la colazione non ha aiutato...), ah, ecco: il sole e' andato via ed ora le nubi sono scure...

Carissimi, io non devo rincorrere il Prestigio (almeno per quest'anno), e come ultimo lungo pre ironman mi bastavano 5/6 orette piatte piatte. Per questa volta il Frankie non fa l'eroe (e dalle cronache raccolte sono stati veramente eroici i finisher del lungo) e gira a sinistra: percorso corto (sempre 110 km con 2418 m di dislivello, chiamalo corto...).

Si continua a salire, dunque (chi ha fatto il lungo scendeva per poi risalire sul Duran), per il Passo Cereda. Da qui sono 400 m di dislivello e al massimo (in un tornante) si vede il 10%, ma sono 14,5 km e mezzo. Infiniti. In vetta il cielo minaccia pioggia, ma ancora siamo asciutti. La discesa la faccio abbastanza a rotta di collo: tocco i 79 all'ora nonostante abbia sempre i freni un po' tirati: la caduta di Albenga ancora si fa sentire. Che qui ci sia gente scafata lo vedo dal fatto che non recupero molti ciclisti (qualche donna e qualche attempato) e che molti mi passano. Alcuni anche con manovre azzardate e ci fanculiamo reciprocamente.

Ecco, sono in fondo, neanche il tempo di respirare che si riparte. Il passo Croce d'Aune. Un primo chilometro all'8% fisso. Cosi', per spezzare le gambe. Poi migliora, e fino all'ottavo e mezzo si sale allegramente (certo con 95 km sulle gambe non proprio, ma meglio di chi ne ha 200!) quando (cito -e condivido quasi integralmente- da Il Giornale delle Granfondo) si passa sulla destra una chiesetta, pero' ci si para davanti il muro: negli ultimi tre km si sale all'impazzata. La rampa inizia al 9% per passare repentinamente all'11%. Un tornante a sinistra ci consente di respirare (se preso largo, ovvio), ma poi un'altra rampa, questa volta al 13% ci mette (quasi) davvero in ginocchio: il paesetto di Aune ci appare come un miraggio quasi irraggiungibile e ci consola solo il fatto che, dopo aver lasciato sulla destra la chiesa isolata, mancano solo 2 km alla meta.

Dopo un paio di tornanti la strada si infila strettissima in mezzo alle case e dobbiamo di nuovo lavorare sul cambio
(? io avevo il 34-27 fisso da giu'!) per adattarci alla pendenza che muta repentinamente: rampa al 12%, breve tratto al 4%, di nuovo all'11% e poi... discesa. Si' e' proprio una breve discesa quella che incontriamo in centro al paese, ma poi ancora in mezzo alle case, riprendiamo nuovamente al 12%. Raggiungiamo a fatica un paio di ravvicinati tornanti, e' il tratto piu' duro, ma all'uscita sentiamo sul volto una ventata di aria fresca (ieri e' stata la pioggia) che ci annuncia che la cima e' a due passi, oramai. Un ultimo sforzo e poco dopo l'undicesimo km la strada spiana e poi -dopo aver indossato la mantellina- giu' a tutta in discesa.



Sembra fatta, a Pedavena: in realta' saranno altri 4 km un po' mossi, fino in centro a Feltre, pave', curva secca a sinistra sotto l'arco e su per 500m fino al traguardo di Piazza Maggiore. Io che mi credevo chissa' chi sotto l'arco mi sono alzato sui pedali e ci sono rimasto, fino al traguardo, o meglio al cartello "Per oggi basta salita". Quando sono quasi caduto stramazzato per lo sforzo (cosi' imparo).

Quindi, contento molto, soddisfatto a meta'. Contento perche' ho fatto il mio compitino: 1194imo, 5.30.18 il tempo finale, 108,92 km totali, posti incantevoli. E peccato per il week end schifoso per il meteo: dopo una doccia, infatti, io e Carla siamo ripartiti volendo fare il percorso lungo in auto, per vedere com'era: dopo il Duran (in auto sono due palle cosi') abbiamo puntato su Cortina valicando anche il passo Cibiana e poi su per la statale Alemagna: una volta la' negozi chiusi, un freddo incredibile (8 gradi) e pioggia battente.

Soddisfatto a meta' per non aver fatto il lungo, ma a posteriori la cronache parlano di pioggia mista neve sul Valles e sul Rolle (4 gradi) moltissimi ritiri e ambulanze piene di ciclisti mezzi assiderati. Chi ha superato queste difficolta' ha preso nei restanti 70 km pioggia battente. Del resto parlano i numeri: quasi 4000 iscritti, al traguardo poco piu' di 1278 nel lungo e 1479 nel corto. Complimenti a quelli del lungo, io ho l'Ironman di Francoforte il 6 luglio e -per quest'anno- mi e' bastato il medio.

Il percorso della GF Campagnolo

sabato 14 giugno 2008

Vigilia pessima

Partiamo a mezzogiorno -io e Carla- da Bologna alla volta di Feltre sotto il diluvio, iniziato alle 4. Poi il tempo mano a mano migliora con i chilometri e a Feltre e' quasi bello. Ci mettiamo subito alla ricerca del Palaghiaccio, luogo dove distribuiscono i pettorali e una volta giunti, in pochi minuti ritiro il pacco gara. Piuttosto ricco, con farro, polenta, orzo, un prosecchino e creme varie.

Poi via, verso l'hotel. Hotel Croce d'Aune, Via Croce d'Aune 23, Pedavena, recita il voucher. Pedavena dista pochi chilometri da Feltre e speranzosi saliamo la via Croce d'Aune. Dopo 6 km di tornanti e persa ogni traccia di edifici mi sorge il sospetto... Chiamo l'hotel e bel bello il gestore mi dice che e' sul passo, a 15 km (di montagna) da Feltre. Ah. Per fortuna che alla Xevents (unico e monopolista gestore degli alloggi nel raggio di 20km) avevo chiesto (senza problemi di stelle) un hotel vicino (richiesta fatta a febbraio) e avevo pagato a marzo. Inversione a U a 9 km dalla vetta e un bel po' incavolati torniamo al Palaghiaccio, allo stand della Xevents, dove -per fortuna- in mezzora Federica ci trova un orribile alloggio, ma in Feltre, a 50m dalla partenza.

Ma la tensione e' stata tanta e sono piuttosto incavolato. Anche Carla e' elettrica. Cerchiamo di smaltire la rabbia facendo una lunga passeggiata per Feltre, paesone costruito un po' alla boia d'un giuda, e dopo diversi giri, anche in auto non capiamo mai dove siamo. Purtroppo il nervoso ritorna quando scopriamo che il posto dove teoricamente dovremmo cenare e' ben distante dal centro ed e' un posto assolutamente di livello scarso. Un giorno mi faro' spiegare dalla Xevents perche' avevo un hotel ad un'ora dalla partenza, in un posto isolato e avrei dovuto fare 40 km, fra discesa e risalita, la sera, per mangiare in un posto che neanche il piu' affamato dei camionisti avrebbe il coraggio di frequentare.

Ripieghiamo per una ricerca on site che ci porta poco sopra Pedavena in un posto dove mangiamo ottimi canederli, una gigantesca Nizzarda e una crema catalana discreta io, mentre Carla esagera con polenta salciccia e formaggio alla griglia e verdure, anch'esse grigliate (eccellenti) e crema catalana.

Vabbe' dai... domani mi tocca, alle 7 e mezzo il via. Previsioni cosi', coperto, piovaschi, schiarite... Temperature sui 20 gradi, giu' a Feltre.


venerdì 13 giugno 2008

SFR e una corsetta serale

Faccio finta che siano giorni normali, ma in realta' sono tesissimo. Oddio, chissa' mai perche', visto che la Campagnolo la prendo come l'ultimo super lungo pre IM e non ho pretese se non quella di finirla entro le 20.30, e oltretutto il mio status di negazione del ciclista fa si' che siano altissime le probabilita' che il carro scopa mi raccolga su qualche passo.

Pero' vedere l'effetto che fa. L'anno scorso ho fatto 11 granfondo (quest'anno sono a 5), e sebbene alcune fossero dure nessuna e' stata durissima, forse (proprio) perche' non erano sulle alpi/dolomiti? Cioe' sulle vere montagne? Domenica sera sapro'. Si', la domanda sorge spontanea: "Ma chi te l'ha fatto fare?" Potrei razionalmente dire che il mio obbiettivo prossimo futuro si chiama Prestigio (finire almeno 7 percorsi lunghi di 10 granfondo scelte fra le piu' "popolate" dal mensile Cicloturismo), ma la rispostina preconfezionata non fa per me, e allora diro' che mi piacciono le sfide, quelle toste, e la Campagnolo (che fa parte del Prestigio) e' una. Come lo fu nel 2004 l'Ironman, che solo 8 mesi prima non sapevo neanche cosa fosse.

Quindi stamattina, nonostante il tempo incerto, l'assenza del coach e la mia voglia di faticare fosse pari a zero mi sono inerpicato per Via Casaglia 11 volte (1 in agilita' e 10 in SFR, 40/50 rpm, rapporto 50-16 seduto e 50-14 in piedi) e ancora su per Via del Genio, fatta meglio, rispetto alle ultime uscite. SFR piu' corte, 1 km circa l'una, ma con maggior dinamismo e minor riposo. Naturalmente il cuore e' stato piu' alto, ma sara' interessante quando riusciro' a testare e tarare l'SRM, per fare lavori sui watt.

Poi, nel pomeriggio, schifato dal primo tempo di un'Italia indecente io e Carla ci siamo fatti 20 km per andare a farci la solita corsetta del Challenge de L'Unita', stavolta in quel di Tavernelle (di Sala Bolognese), schivando la pioggia e un temporale che troneggiava su di noi rendendo l'aria molto fresca e non consona al mese di giugno (Al Gore: va a fer dal pugnàtt, te e il riscaldamento globale).

Le SFR di stamattina
La Corsetta di Tavernelle

giovedì 12 giugno 2008

E lui piove...

...manco fossimo a marzo! Oggi avevo in programma un bel giro in bici con il coach: SFR su per Casaglia, Via del Genio, Gaibola, Paderno, Badolo, Brento, Monzuno, fondovalle Savena, Via del Paleotto e Monte Donato (ma lui mi ha mandato un SMS testuale: "Si, kome no? Perche' non anche un dito nel sedere, un cricco nei maroni, e intanto fischi il carosello?", a testimonianza che lui e' fortissimo in bici ma la salita la gradisce il giusto), e invece? Acqua. Pioggia. E allora stièvo, basta, come diciamo noi.

Tutto sommato sono contento perche' i postumi della corsa di ieri si sono fatti sentire, ed ho le cosce ed i polpacci indolenziti. Vedremo domani, ma non potro' certo esagerare, visti i 210 km che mi aspettano domenica. Oggi ho scaricato le planimetrie della salite dal sito salite.ch e mi sono spaventato. Sono dure, alcune durissime (il Duran o il Rolle, ma anche la varie Forcelle non scherzano) ma sono in ballo e ballero'.

Spero solo che non venga tutta la pioggia che i vari Bernacca hanno pronosticato, senno' avremo anche un altro problema, non cadere. Intanto ho visto che partiro' dalla terza griglia (cioe' la prima degli umani) con il numero 336, e per non commettere l'errore della Dieci Colli (oltre ad una condizione fisica pessima) di fare subito una gran sparata per cercare di tenere il passo di qualcuno troppo piu' forte di me (cioe' il 90% dei ciclisti), mi sono ritrovato senza energie dopo un centinaio di km. A Feltre mi faro' subito da parte, che vadano, i Prestigiosi ed i ciclisti veri. A me basta fare un bel lungo (tempo limite 13 ore e mezza!) e godermi paesaggi mitici. Il resto mancia.

mercoledì 11 giugno 2008

Queste corsette...

Mai fidarsi delle ludico motorie. Stasera, Festa dell'Unita' di Carteria di Sesto (fra Rastignano e Pianoro), in programma una delle corse nell'ambito del Challenge dell'Unita' (le organizzano solo loro...). I soliti 7 km su per giu'. Stavolta pero' quando ci vedono arrivare, alla tenda del Pasta Granarolo (podisticamente sono ancora dei loro), le facce sono meravigliate. Loro sanno che ne' io ne' Carla amiamo troppo la salita (anche se ultimamente ne abbiamo fatte alcune da strozzarci) e quindi sono un po' stupiti.

Si perche' questa ludico motoria se non e' un incubo poco ci manca. Parte dolce, su per Via Serrabella, alla termine della quale prende il sentiero sterrato che la congiunge a Via Sant'Andrea di Sesto. All'inizio di questo sentiero l'altimetro dice 137 metri e appena 1,2 km dopo, al ristoro, eccoci a 266 metri, uno strappo nello sterrato dell'11% medio. No, non ho sempre corso, ma quasi. Diciamo che solo i due strappi piu' duri li ho camminati. E attento a stare ben avanti con il busto senno' rischiavo di cadere all'indietro. E dopo 4,68 km dalla partenza (500m dopo il ristoro), la discesa, a rotta di collo per 1 km e mezzo, da 280 a 102 metri. Impossibile correre al proprio ritmo, ma solo al ritmo imposto dalla strada. Comunque se qualcuno vuole provare a farla in bici, dalla fondovalle Savena, si accomodi, e' tutta asfaltata, la Via Sant'Andrea..

Beh, comunque sia sono allenamenti anche questi, e fanno bene. Nonostante oggi le gambe fossero un po' dure per l'allenamento in bici di ieri. Ah, e rimane sempre in sospeso (per totale mancanza di tempo) la taratura dell'SRM... Stai a vedere che mi tocchera' fare l'IM di Francoforte senza averlo ancora "assaggiato"?

martedì 10 giugno 2008

La GF Campagnolo si avvicina...

Domenica saro' a Feltre per prendere parte alla Granfondo Campagnolo. Un percorso di 210 km con un dislivello di 5004m (anche se alcuni parlano di 5200m) con pochi metri di pianura (i primi 500 secondo le voci) e gia' si parla di leggenda per chi la finira' (chiaramente sto parlando di uomini normali). Partenza alle 7, tempo limite 13 ore (media 18 e spiccioli) con 3 cancelli sul percorso.

L'intenzione e' di farli tutti e 210 i chilometri, e se sara' cosi', sara' un'altra impresa. Perche' la Campagnolo e' ritenuta (e quest'anno ancora di piu') una granfondo durissima, al pari della Maratona e dell'Oetztaler. E potevo -almeno- non provarci, io? Devo ammettere comunque che sono un po' preoccupato.

Tornando al presente, domenica ho riposato, e ieri ho sostenuto una seduta di nuoto con il coach che mi ha tirato il collo. Dopo 500m variamente distribuiti fra esercizi ed attivazione un bel 5 x 200m con i primi 50m fuori soglia e i restanti 150m al passo come simulazione (solo come tale...) di approccio alla prima boa in testa o comunque di una partenza sprint per guadagnare una buona posizione (che immancabilmente perderei perche' scoppierei in seconda fase). Infatti se i primi 50m di ogni serie si sono attestati sui 40/42 secondi medi (il primo 34" l'ultimo 49"), gia' sui secondi la perdita era di 10/12 secondi netti. Tenuta (con qualche recupero) nei terzi 50m, uguale negli ultimi 50m.

E via cosi', allegramente verso l'IM Francoforte...

domenica 8 giugno 2008

San Giovanni in Persiceto, le foto

Documentiamo l'esordio stagionale della Polisportiva Porta Saragozza!

Appena arrivati ci occupiamo del montaggio attrezzatura gara (da sin. Beppe, Luigia e Federico)

In zona cambio, per indicare ai neofiti cosa fare e cosa non fare (Federico, Beppe semicoperto, Marta di spalle, e Luciano)


Ultime raccomandazioni prima della partenza (Luciano di spalle, Roberto semicoperto, Beppe e Federico)
Il mio arrivo in T2



L'arrivo al traguardo...



L'analisi a caldo della gara con il coach (e Marco)

Olimpico di Ortona

Mi sono fatto fregare un'altra volta. Da quel essere che risponde al nome di Greguràtt (piu' in basso una sua immagine). Si, perche' quando mi ha detto "Vieni a fare l'olimpico di Ortona!" (con il punto esclamativo, non interrogativo) io dovevo rispondergli (papale papale) "Ma va a caghèr!" invece di iscrivermi. Allettato poi dai 36 km di bici e dai 9 km di corsa ho arruolato anche il buon Luciano prospettandogli un approccio soft alla distanza olimpica.

Ma qualcuno dovra' farci un saggio su cosa spinge un uomo (ed una santa donna, sua moglie) a spararsi 400 km un sabato mattina piovoso (e le previsioni non erano certo migliori) da Bologna fino al confine degli Abruzzi con il Molise, farsi un Triathlon Olimpico in tardo pomerggio e poi tornare indietro altri 300, fino a Riccione.

Con il risultato (quasi) di farmi venire un attacco di bile, perche', nuoto a parte (mare piatto e stupendo), la bici assomigliava piu' al mio peggior incubo (strappetti continui duri e corti) fondo stradale prebellico, e la corsa era un toboga di 9 km di cui 4 e mezzo in discesa a rotta di collo e il ritorno -ovviamente- in salita a morire.

Il percorso di bici
Il percorso di corsa

Ed ora qualche istantanea ripresa on site:

Pronto alla battaglia...



Tre moschettieri, ma solo due sani di mente: da sinistra, Luciano ed io, il terzo no, cioe' Greguràtt. Del resto basta guardarlo...


Due elementi Pol Porta Saragozza in trasferta


Uscita dall'acqua, sembro un triathleta vero....


venerdì 6 giugno 2008

Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie.

Anche stasera ho corso. Mi sono presentato in una Crevalcore asciutta (e chi era a Bologna e dintorni sa cosa e' venuto giu' intorno alle 18) per il Challenge dell'Unita' 2008, sono partito (senza Carla, per una volta) con qualche minuto di anticipo rispetto all'orario ufficiale (il cielo era comunque nerissimo, e pochi chilometri a sud, a San Giovanni, pioveva che Dio la mandava...) per evitare la pioggia che sembrava profilarsi all'orizzonte (direi quasi sulla testa, ma che invece ci ha risparmiato) e via, gambe di legno.

Mi sono sentito lentissimo, pesantissimo, affannato. Ed ho pensato -seriamente- di prendere il percorsino (3,4 km) ma poi -di testa, beata incoscienza!- ho preso per il lungo (7,71 km) che si dipanava dalla Festa per il centro di Crevalcore seguendo un budello di strada chiusa in mezzo alla campagna, per poi fare un giro nei campi e tornare, costeggiando la ferrovia, alla festa. In realta', mano a mano che correvo le gambe giravano sempre meglio, ed alla fine mi sono stupito di trovare un passo medio di 5.18/km, e pure senza dolori ai piedi. Bene, come ho detto al PresPiero stasera, "il Frankie sembra stia tornando" (e tocco ferro).

Chissa' per quanto, aggiungo, visto che -come la poesia di Ungaretti- dei miei piedi si puo' dire senz'altro che "Si sta come, d'autunno, sugli alberi, le foglie." Vista l'aleatorieta' delle condizioni delle mie appendici. Avanti, ad Ortona.

giovedì 5 giugno 2008

Ortona

Ah, sabato 7 saro' ad Ortona in gara nell'Olimpico, quindi non fate i furbini in zona cambio (o al ritiro pacco gara) e salutatemi. Tanto so che qualcuno che mi legge ci sara'...

E finalmente un lungo in bici

Gia', anche se abbiamo rischiato grosso, io e il coach, ma abbiamo fatto questo primo benedetto lungo da quel di'. Senno' a Francoforte che figura ci faccio? Per tacere della Campagnolo domenica 15... Giro prudente (per via del meteo, appunto) Quinzano, San Benedetto del Querceto, Campeggio (con sguardo al muro) Monghidoro, Loiano, Pianoro, Via Riosto e Botteghino di Zocca. 95 km, molta salita (manche 20 km di discesa sulla Futa), tanta fatica ma anche qualche miglioramento. Contando che avevo la Specia, 39-25 come punta massima di agilita'...

Mentre il coach (che non sa dosare l'alimentazione sopra i 50 km) e' andato in crisi di fame, sulla via del ritorno e gli ultimi chilometri ha sognato piu' la pasta che non le ripetute.

Io, poi, in serata ho nuotato, o meglio ho provato, dato che ero molto provato dal lungo di bici. Comunque un 1200m nei vari stili, con esercizi.

Ieri, intanto, mi era arrivato l'SRM. Oggi l'ho fatto montare dal mitico Gianluca Salieri, domani (se non piove....) dovro' tararlo. E allora a quel punto ci vorra' solo la gamba. Ma anche per questa sto cercando il website giusto...

mercoledì 4 giugno 2008

Piove?

Ok, niente bici... (oddio, io la farei anche, ma il coach e' allergico al binomio bici-pioggia..) e allora nuoto e corsa. Mattinata alla Kennedy, in quel di San Lazzaro e una seduta con il il coach stupito. La mutina fa miracoli: fa nuotare bene (e forte) il Frankie! Che dire dell'1.18 sui 100m a stile con palette? Nessun appunto sulla testa, solo qualche 50 ripetuto perche' la respirazione non era esatta: serie di 50m in ipossia con respirazioni a 3 - 3/5 - 5 - 5/7 - 7 e ritorno. Ma la scaletta 100-200-400-200-100 con tempi da favola, e le serie di gambe? Ben fatte (parole sue). Boh! O aveva dimenticato le lenti o era in buona... Comunque un 2500m senza patemi.

Nel tardo pomeriggio, invece, la solita corsetta (io e Carla) del Challenge Corri con l'Unita', stavolta in quel di Castenaso: 7 km scarsi (ma non di tanto) in allegria, cercando (io) -nella parte centrale- di tenere un passo pimpante (4.40/km) con buoni risultati. Anche Carla e' stata contagiata da questo passo superiore, e alla fine chiudera' con un passo di 5.48/km. Per me 5.38/km finale (soprattutto come lepre di Carla). Corsetta piovosa, ma divertente. Boccetta di sapone come omaggio e via a casa.

martedì 3 giugno 2008

Che squadra!

La Polisportiva Porta Saragozza Triathlon Bologna era presente, ieri al Triathlon di San Giovanni, con 6 elementi: 4 esordienti assoluti (Luciano, Beppe, Luigia e Marta) di cui 2 donne (amatrici, 1 straniera), piu' Roberto (il salitomane) e me. Tutti abbiamo concluso la gara, ed e' gia' un risultatone. Desidero sottolineare il risultato, in particolare, di Luigia che aveva a disposizione una city bike di oltre 13 kg, e non una specialissima in carbonio con il Dura Ace da non piu' di 9 kg.

Anche Marta, seppure arrivata attardata (ma neanche ultima assoluta, ne' fra le donne ne' fra gli uomini!) ha dimostrato spirito sportivo unico. Nota di merito a Luciano, che dopo l'arrivo aveva tanta adrenalina in corpo che non smetteva piu' di correre, e a Beppe, che sembrava uscito da un convegno di manager. Anche a Roberto, che e' da un po' che non nuota con continuita' e' riuscito comunque a darmi filo da torcere. Io ho dovuto fare uno sforzo maggiore del solito per tenere dietro la truppa (anche grazie all'assenza di Andrea, fermato da problemi intestinali), senno' lazzi e sberleffi mi avrebbero perseguitato a lungo.

Bene: il germe del Triathlon ha attecchito fra i podisti incalliti della polisportiva.

I risultati in dettaglio (tempo finale / tempo nuoto / tempo bici - media kmh / tempo corsa):

199 FRANCHINI FEDERICO 1.19.00 / 0.15.46 / 0.34.00 - 35,29 / 0.29.09
207 GIROTTI ROBERTO 1.21.11 / 0.17.52 / 0.37.04 - 32,42 / 0.25.32
226 MANFREDI LUCIANO 1.24.46 / 0.20.26 / 0.38.04 - 31,57/ 0.25.40
3(AM F)NICODEMO LUIGIA 1.31.25 / 0.18.17 / 0.44.03 - 27,26 / 0.28.33
241 GIUDITTA BEPPE 1.35.53 / 0.20.44 / 0.43.04 - 27,90 / 0.31.21
6(AM F)LOPEZ MARTA 1.43.46 / 0.23.57 / 0.42.00 - 28,57 / 0.37.46

Il mio personalissimo (e della societa' tutta) grazie per aver onorato la nostra casacca giallo blu'

lunedì 2 giugno 2008

Triathlon Sprint di San Giovanni

Cioe' l'Ironmike. Io pero' mica posso continuare cosi'... Oramai passo tutto il tempo delle gare a salutare e ringraziare (per i complimenti, pensa te!) tutta una serie di amici che mi vogliono bene. E a cui voglio anche io un sacco di bene, ma in quel momento li', in gara, quando corro, sono in bici o nuoto (oggi e' successo anche che mi incitassero da bordo vasca) sto facendo una fatica boia!


Non e' per cattiveria che sul momento non ricambio o il mio gesto della mano sembra un vaffa... In quel momento sono verso il mio limite. Quindi impossibilitato a ricambiare doverosamente. Ma come avrete capito -qui ed ora- voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno incoraggiato, si sono stupiti che fossi cosi' avanti, le ragazze della segreteria e quelle dei ristori, i ragazzi agli incroci, quelli a bordo vasca e in zona cambio, tutti quelli al pasta party... Massi' perfino il coach, che mentre oramai tiravo gli ultimi quasi alla fine del percorso di corsa mi ha pure dispensato un "petto in avanti" come durante una seduta di allenamento.


Siccome temo di dimenticare qualcuno, o anche di non dare un nome ad un volto o ad un incitamento non ne' faro', sappiate che il mio grazie a tutti quelli che mi hanno detto o fatto qualcosa per me e' enorme.


Doverosa introduzione alla gara. La quale l'ho vissuta nella duplice veste di coach e atleta, la seconda sicuramente con modesti risultati, per la prima (veste) spero che i frutti vengano in futuro. Posso dire che le ragazze, Marta e Luigia si sono comportate benissimo, e i risconti crono lo dimostreranno. I ragazzi, Luciano, Beppe e Roberto (i primi due all'esordio assoluto) si sono ben comportati, seppure partenti in batterie sfavorevoli e digiuni di tattiche e malizie. Roberto sui suoi standard.


La mia gara. La mia batteria (la quarta) di nuoto, mi ha visto prendere il via con il numero 133 dalla 3a corsia, e dopo un breve conciliabolo avevo deciso di sfilare quinto, visto i primi 4 che sfoggiavano tempi da urlo (1.20" sui 100m). Come spesso accade, questi tempi si riferiscono ad un 100 secco, e non ad un 750, percio' gia' alla terza vasca (150m) ero quarto. Ho battagliato un po' ma alla quinta vasca ero terzo, e solo perche' mancava una vasca non sono uscito secondo. Ho nuotato bene (16 minuti e mezzo con il cambio era tempo che non lo facevo, se mai l'ho fatto), sara' merito del pointzero3?


Cambio nuoto-bici perfetto. Tolto il costumone ho inforcato la bici e raggiunto un gruppetto discreto ho cercato di assestare il cuore sotto la lancetta rossa (cioe' sotto i 160 battiti) ed ho mantenuto i 35/36 all'ora. Cambi discreti, ma poco esperti, quindi ogni curva era una preghiera. In breve abbiamo ripreso altri ciclisti e in una dozzina siamo rientrati in zona cambio. Qui sono stato piu' legnoso, anche perche' il Forerunner non si allacciava, e ho perso posizioni gia' in zona cambio. Partito ho mantenuto un passo che mi sembrava lentissimo, ed difatti ben presto qualcuno mi raggiungeva e superava. Pero' ho sempre corso (e anche questo era tempo che non succedeva) e in poco piu' di 29 minuti (circa 34 la bici) ho chiuso in 1.19.00


Divertito tantissimo anche se queste gare non le sopporto (troppo brevi) e un sacco di amici, visti, rivisti e conosciuti, anche. Ripeto, niente nomi, ma sappiate che la prossima volta un urlaccio di incitamento ve lo faccio pure io.

Il percorso della bici
Il percorso della corsa

domenica 1 giugno 2008

Il Bologna e' in serie A

Vabbe', c'entra anche questo. Non sono un gran tifoso di calcio ma ho passato per anni diverse domeniche allo stadio e quando succede qualcosa al Bologna, un sussulto al cuore (rossoblu, da sempre) ce l'ho sempre. In questo caso, dopo tre anni passati in serie B per una retrocessione imposta da qualcuno, un Hip Hip Hurra'! lo possiamo fare.

Due giorni di mare. Ieri, sabato, un certo caldo, e oggi una mancata uscita in bici (rottura della tacchetta neanche partito), e umore ripresosi nel pomeriggio, prima per quel fenomeno di Valentino (Rossi) con quel faccione stampato sul casco (un genio). Poi il Bologna, come detto. Poi, in serata, dopo il rientro in citta', corsetta come da fioretto (tre giri dei Giardini Margherita se il Bologna fosse stato promosso oggi). E domani San Giovanni.