A Fabio, 5 aprile 2009.

lunedì 16 febbraio 2009

Senza parole

Sebbene figlio unico di figli unici, un po' di parenti (cugini di secondo grado) li ho pure io. Finora, anzi, fino allo scorso 6 settembre, orgogliosamente ero l'unico del parentado a fregiarsi di essere triathleta: per di piu' ironman. Il 7 settembre mio cugino Giovanni D. ha felicemente concluso il suo primo mezzo ironman, in quel di Montecarlo, precedendomi di qualche minuto, e una prima breccia e' stata aperta. Ma mai e poi mai, mi sarei aspettato vedere un altro cugino, che so essere valentissimo podista su distanze brevi, cioe' Ubaldo P., ai nastri di partenza di un Ironman, quello in Nuova Zelanda del prossimo 7 marzo.

E' un virus, l'ho sempre sostenuto, il Triathlon. Che se ti prende non ti lascia piu' e ne diventi schiavo. Ancora di piu' se la distanza e' Ironman. Sono strafelice di questa cosa, almeno le mie "cavolate" -come vengono definite da chi so io- ora verranno viste sotto un'ottica diversa (e' sempre stato cosi': se le facevo io ero cavolate, se le facevano altri erano cose eccellenti e apprezzabili)

Oggi ho sostenuto una seduta di pesi, con il coach a martellarmi. Nulla di piu', nonostante i buoni propositi di rullata pomeridiana (saltata).

P.S. Dedicato a tutti quelli che mi leggono in pausa pranzo (vero Luca G.?): vi prego, non rovinatevi la digestione :-) Scherzi a parte... grazie!

1 commento:

LucaG ha detto...

Grazie IronFrankie per la citazione e grazie soprattutto del continuo esempio a cui cerchiamo di ispirarci: senza mai prenderti troppo sul serio riesci comunque a compiere delle imprese!



LucaG e gli altri in pausa pranzo Stefano, Massimo, Fabrizio.