A Fabio, 5 aprile 2009.

domenica 31 maggio 2009

Totali di maggio

E dunque anche maggio e' finito...

SWIM: 19.050 m

BIKE: 671,83 km

RUN: 93,22 km

32a Sopra e sotto i ponti


Anche questa ludico motoria di Sasso Marconi (piu' simile ad una skyrunner, in realta') era una novita' per me e Carla. Ma l'anno prossimo, se va bene, andremo alla Cortina-Dobbiaco, e se va male, andiamo al Lippo. O altrove, purche' sia pari. Si perche' questi 14 km (abbondanti) sono tutto tranne che pari. Si sale per 5 km. E per un paio tutto bene, perche' e' asfaltato. Poi alla prima divisione dei percorsi comincia il sentiero. Un classico sentiero di montagna. Per fortuna un po' largo. Ma in certi punti a gattoni. Comincia pure a piovere, ma la vegetazione e' fitta e si sente solo il rumore. Poi (dal quinto km) si rimane in quota, diciamo, fino al 6 e mezzo, a parte qualche punto tortuoso si corre bene. E fin qui prcedo spedito.

Poi comincia la discesa, e allora sono guai. Il sentiero si fa stretto, e a "V", e rischio continuamente la storta: cammino, e con molta attenzione scendo: sarebbe stupido farsi male a 20 giorni dall'IM... Ma sarebbe piu' facile se non dovessi farmi da parte continuamente perche' sono un bel tappo, per chi invece stambecca benissimo (tantissimi). Dopo 11 km (con risalita di quota di qualche decina di metri fra l'ottavo e il nono km) sembra fatta, il sentiero e' finito e siamo a Sasso. Macche', (senno' l'avrebbero chiamata in maniera diversa, no?), prima passiamo sotto i ponti dell'autostrada, poi risaliamo una scalinata ripidissima per passare un ponte sopra il Reno . Ed infine arrivamo in piazza a Sasso. Durissima. Oltre un'ora e 36 minuti, ma almeno le caviglie sono salve. Le mie, perche' Carla invece ha preso una storta per cui ora non appoggia neanche il piede.

Comunque il dislivello parla chiaro: 1167m a salire (ed altrettanti a scendere).

32a Sopra e sotto i ponti

sabato 30 maggio 2009

Lo scartato

Lido delle Nazioni non e' conosciuto solo per essere la sede di un triathlon olimpico (spesso valevole come campionato italiano) ma anche perche' ci si trova uno dei migliori "fish&chip" italiano. La Baracchina attira decina di avventori, tant'e' che per accapararsi un po' dell'ottimo fritto si deve aspettare anche un'ora, rigidamente ordinati dal contapersone.

Oggi, per prendere un po' di sole vicino a casa siamo dunque andati in quel del Lido delle Nazioni, e prima della spiaggia abbiamo pranzato alla Baracchina. Fritto (sempre freschissimo) di alici e calamari e patate fritte, ma il menu' prevede anche grigliata di pescatrice, sogliola e scorfano., insalate e alici marinate (della casa!), grissini tipici per asciugare e vino bianco frizzante spillato per diluire il tutto. Se poi si vuole mangiare li', nessun problema, tavoli all'ombra e lambiti da una leggera brezza sono l'ideale per gustare con calma questo cibo divino. 29 euro e 30 il conto totale (fritto per tre, risultato poi molto abbondante, patate per 2, mezzo litro di vino, un litro di acqua e coperto).

Belli tronfi ci siamo recati alla spiaggia per la digestione (lunga e laboriosa, ma per mancanza di allenamento, non per la qualita' del mangiare...) dove (ovviamente) mi sono bruciato la pancia sotto un sole nemmeno troppo forte. In serata altra pasto extra, per il compleanno di mia nipote, festa a base di crescentina e prosciutto, pizzette panettone salato e 2 torte. Poi anche pasticcini, ma io avevo gia' alzato bandiera bianca... Vorra' dire che a San Giovanni rotolero', anziche' correre... Sempre che non sia annegato nel nuoto!

*Lo scartato e' la definizione locale che definisce la porzione di fritto, dato che da asporto viene fornito come un cartoccio.

venerdì 29 maggio 2009

Molto nuoto e una corsetta


Stamattina ho nuotato ancora. Dato che la seduta con Ruggio alla Record sarebbe stata solo di pallanuoto (come tutte le ultime lezioni del corso...) ne ho approfittato per fare una seduta strong per conto mio allo Sterlino in mattinata (30 x 100m, con recupero auemntato a 15, 20 e 30" dopo serie da 10). Alla fine ero a pezzi.

Cosi' un po' di malavoglia (mia) io e Carla siamo andati a fare la corsetta del Trofeo CorriBologna 2009 in quel di Calcara ed e' stata una novita', dato che l'anno scorso eravamo andati dalla controparte (dal prete) alla Ponticella per la Camminata dei Gessi. Nonostante il tempo inclemente (vento tesissimo e minaccia di pioggia continua con temperatura in picchiata) la corsa si e' svolta lungo il Samoggia, prima e in mezzo alla campagna (ringraziando i contadini che ci hanno permesso di attraversare le aie dei loro casali) poi. Molto suggestiva e performante, con Carla che ha tenuto un bel passo: 8 km ad un bel 5.40/km! Nuovo PB.

CorriBologna - Calcara

giovedì 28 maggio 2009

Un po'



Un po' di nuoto, un po' di bici e un po' di corsa... Ieri riposo forzato, per via del fastidio alla gamba, ma oggi sembrava tutto passato e allora, via!, mattinata allo Sterlino, 4 x 500m + 3 x 200m (tutto stile), poi nel pomeriggio il consueto brick di bici-corsa. Bella la bici, partito senza pretese (sempre da Stiore), mi sono ritrovato a Fagnano e Zappolino bello caldo (fatto con un durissimo 53-15). Invece che seguire il percorso della Dieci Colli (a destra, cioe', per la Bersagliera) ho girato a sinistra per Savigno e una volta a Tintoria ho svoltato a destra per Tiola. Direzione opposta a quella consueta della granfondo, e devo dire che questo versante e' piu' corto, ma molto meno regolare.

Poi ho seguito il percorso, ovvero Castelletto, Bersagliera Zappolino e di nuovo a Stiore, con il voglino delllo strappone di Uliveto a tormentarmi. Oggi no, ma la prossima volta non scappa... Infine un po' di corsa, 30 minuti per testare la gamba, che sulle prime ha reagito bene, poi era un po' dolente. Ma e' normale (secondo il medico). Sulla via del ritorno un gradito incontro, quello con il Girapapa', naturalmente in bici (da crono, ovviamente) sullo stradone. Giusto il tempo di un saluto e dell'arrivederci a San Giovanni il prossimo 2 giugno per il Triathlon Sprint organizzato dalla sua societa'.


La bici
La corsa

martedì 26 maggio 2009

E doveva essere una corsetta...


Ieri, con le gambe molto indolenzite dalla Nove Colli ero quasi tentato di non andare alla piscina di Zola (occasione CorriBologna 2009) ma poi, come al solito, la testa ha il sopravvento sul fisico. Avrei fatto meglio a riposare, visto in 7 km di questa ludico motoria si sale per 3,4 km (dislivello positivo di 340m, il 10% medio) e altrettanto ripidamente si ridiscende. Perche' ho praticamente camminato per tutto il tempo, ad un passo ridicolo di quasi 7'/km (mica come quelli che dicono che stanno male e poi fanno una maratona alla settimana...) con le gambe che faticavano a reggermi. Pure Carla mi ha stracciato.

Avrei dovuto tenerne conto ancora di piu' oggi, invece di andare in pista a fare le ultime ripetute di corsa per ritrovarmi con una bella infiammazione al nervo sciatico sinistro. Macche', bel bello con 31 gradi al sole a sparami dei 1600 + 800m e dei 400 + 200m. E a prendermi dei nomi dal custode croato per quanto correvo male... Almeno ho preso un po' di colore, visto che praticamente ero in costume. A chiudere questa brutta giornata una seduta di nuoto, a meta', perche' gli occhialini non ne volevano sapere di fare vuoto e si riempivano di cloro. Adesso sembro Dracula.

La CorriBologna di Zola
La seduta in pista

domenica 24 maggio 2009

GF Nove Colli

Cesenatico, anzi Valverde. Un posto piu' brutto (Valverde) non si puo' immaginare. Ma meno male che il tempo non solo regge ma fa faville, cosi' ci dimentichiamo dello squallore. Persino Villamarina o Gatteo Mare (come avremo modo di vedere nella corsetta serale) sembrano un altro mondo. Gatteo ha alberghi brutti (da fuori, ma non solo) un lungomare ridicolo (con 3 tipi di marciapiede, un po' di pista ciclabile sparsa) e dei negozi in cui nemmeno un tedesco comprerebbe. I ristoranti si contano sulle dita di una mano, ma almeno si mangia decentemente.

Arriviamo nel pomeriggio di sabato, e l'hotel scelto (falsamente collocato a Cesenatico) e' distante dalla partenza ma non dall'arrivo della granfondo. Sarebbe anche bello, con piscina e centro termale, rinnovato anche bene, se non fosse che la gerente e' piuttoso antipatica ed indisponente: avendo prenotato per internet -a suo dire- non abbiamo diritto a tenere la camere oltre le 10.00, cosi' salta la mia doccia post gara, e Carla non puo' avere un appoggio. Anche il fatto di lasciare la bici in "garage" non mi piace molto, ma tant'e'. Si riscattera' in parte concedendomi una camera usata per una doccia. Se pensava che rifiutassi...

Pazienza: almeno la colazione la servono dalle 4 (la partenza delal granfondo e' dalle 6.10) e non lesinano sulle quantita'. Comunque, mentre Carla approfitta della spiaggia (larga non piu' di 30m), io vado a fare la fila allo stadio per il pacco gara ed il pettorale. L'impegno e' massimo, ma 11 mila iscrizioni sono difficili da gestire... Cosi' la fila e' lunga. Pero' il capo tecnico e' mooolto bello e quest'inverno mi servira'.



Poi, raggiungo Carla in spiaggia e decidiamo per fare due passi e scegliere il ristorante. Scelta quasi obbligata, come dicevo: 2 ristoranti nelle vicinanze e alla fine propendiamo per la Caveja. Finalmente la temperattura scema, e indossati i panni da podisti ci dirigiamo prima verso sud (Villamarina e Gatteo, come gia' detto) poi verso Cesenatico, arrivando fino alla ex colonia Agip, location dell'arrivo della granfondo.

Ottimo e abbondante (e non caro) il pesce della Caveja, meno il servizio, e finiamo un po' tardi di cenare, sono quasi le 22.30 e domattina con la sveglia nelle 4 non mi rimane molto tempo per digerire-dormire...

Comunque sia riesco a riposare qualche ora (3 e mezzo, direi), ma gia' dalle 3.45 il via vai nelle scale di tacchette e' inconfondibile... Ma dove vanno? Rinuncio a dormire oltre alle 4 e 20, e cercando di fare meno chiasso possibile (Carla dormirebbe) sono a fare colazione alle 4.45. La sala e' murata di ciclisti, ma prendo possesso di meta' tavolino, che subito pero' devo difendere coi denti da una giunone di Latina che pensava avessi finito... Ed ha pure voglia di parlare (della gara, che vi credete?) mentre io ho gli occhi cisposi, sbadiglio continuamente e ho pochissima voglia di fare chiacchiere. Pure il panino mi si ingolfa a meta trachea!

Alla fine sono in griglia alle 5 e 20, con oltre un'ora di attesa davanti, e sono attorniato da ciclisti inaspettati: una combriccola di campani (Pompei, direi) si urlano a pochi metri, altro gruppo di calabresi, meno loquaci ma incomprensibili. Poi toscani, veneti e qualche romagnolo. Ed io, naturalmente, che continuo a sbadigliare (oltre che giocare al palmare).

La prima griglia parte alle 6.10, poi via via le altre, dopo 2 minuti l'ultimo ciclista della griglia precedente. Il cronometraggio sara' real time, e ci sara' da ridere: se uno di una griglia diversa dalla rossa avesse un tempo migliore del vincitore...? La mia, l'arancione, (pettorale 10499) parte alle 6.36, e subito siamo a testa bassa. 30km per arrivare a Bertinoro, e ce li beviamo ai 41 all'ora. Naturalmente sono un perfetto incosciente, e meno sui pedali senza pensare che mi sto cuocendo le gambe.

Anche il Polenta (8 km, 3% medio, 13% max), primo colle, non lo sento nemmeno, e nella discesa sono ancora sopra i 31 kmh di media.. Pieve di Rivosco e' cattivo all'inizio, poi spiana, poi riprende. Siamo gia' quasi ad un 5% di media per 8 km... Ma almeno arriva (finalmente!) il ristoro e mi ci butto a capofitto. Il Ciola uccide. 6 km ad una media del 5 e mezzo fanno malissimo, e il caldo non aiuta (e dire che l'anno scorso morivano di freddo...) A meta' pure il ristoro abusivo, scritto a chiare lettere sull'asfalto, dove pero' non mi sono fermato... Si narra di salciccia e piadina... A Mercato Saraceno, imboccando Via Barbotto ho capito che avrei fatto il medio. Lo sapevo gia', ma al 99,99%..

Il Barbotto e' duro, perche' a gradoni. E poi quei 900m finali... Ma c'e di peggio (Luminasio). Tantissimi sono a piedi, e rimanere sulla bici e' forse difficile come la salita. Ma ci riesco. Diamine! il mio primo Barbotto e pure tutto sui pedali! Dopo, pero', (visto che non c'e' la discesa, almeno non subito) una lunga sosta la ristoro e' d'obbligo.

Da Sogliano, dove i percorsi si dividono mancano 30 km a Cesenatico, ma sono i peggiori, per me: discesa a rilanci dove le mie gambe si consumano del tutto. Resisto pensando a quelli che corrono sul ciglio: sono i protagonisiti della Nove Colli Running: gente non troppo normale, partita sabato per 205 km di corsa (e 30 ore di tempo). Riesco a tenere qualche ruota, ma sono veramente cotto. l'arrivo, dopo 132 km e' una liberazione, stavolta. Premiata: "Medaglia, medaglia, medaglia!" (per tutti, ovviamente)



Le solite 6 ore (e solita mezzora ai ristori), ma il dislivello e' piu' duro, rispetto alla Gimondi, (qui sono stati 1830m con 43,5 km di salite, a Bergamo 1671m con 39 km di salite). Giudizio finale sufficente, perche' 11 mila persone (almeno raddoppiate nel dopo gara, con gli accompagnatori) sono molto difficili da gestire, ma forse troppo caos lo stesso.


La corsa di sabato
Granfondo Nove Colli

giovedì 21 maggio 2009

100 vasche

Oggi, come da tabella, il 5000m di nuoto, continuo a passo costante. Farlo in una piscina da 25m e' una follia, e quindi ho ripiegato (risaputo che a Bologna non c'e' ne' il mare ne' un lago) sullo Sterlino, corsie da 50m nel pallone, temperatura media 40 gradi afosi. Stavolta ho lasciato la muta a casa, l'altra volta avevo fatto anche la sauna.

C'e' gente (4/5 per corsia), e la cosa potrebbe anche essere interessante, dato che poi negli IM si parte, tutti assieme in 2500, e si punta ad un unica boa... Per molti e' un grosso problema, il dover nuotare in compagnia cosi' numerosa e non certo amichevole. Io non ho problemi: tante ne prendo (calci bracciate, spinte...) tante ne do. Certo il ritmo ne risente, ma dopo qualche centinaio di metri i bravi sono andati, i meno bravi sono dietro, ed io nel mezzo cerco scie a tutto spiano.

Dicevo dei 5000: passo costante con la decima in veolcita'. 1h 45' e spiccioli (51' ai 2500m): un enormita', ma con qualche sosta e un massaggio per crampi e poi, nonostante avessi fatto pipi' (e tanta) prima di entrare in vasca, neanche all'ottava vasca (con 92 da farne) lo stimolo ricompare. E allora l'ho tenuto, lo stimolo, fino alla fine. Cronaca scarna: un po' di calci di qualche ranista, un po' di sorpassi (una decina), qualche virata abortita per "gruppo chiacchiere a fine vasca" e per il resto sono uscito distrutto: per una mezzora buona ho dato le onde, e non mi riprendevo. Per fortuna nell'IM saranno solo 3800...

In serata, poi, corsetta in quel di Funo, location il Bosco vivo, nei pressi del Palazzo dei Vignola, in mezzo alla natura e ai moscerini (rispetto all'anno scorso meno zanzare), rispetto all'anno scorso terreno secco e rischio storte costante (e una mezza, infatti...) ma bello, come al solito. Ricco il ristoro finale con pasta e fagioli o pasta fredda (saltato) e un bel 80,7 kg della Tanita (certo, non avevo ancora bevuto...)

La Camminata del Bosco Vivo


mercoledì 20 maggio 2009

Toh! Il caldo...


E all'improvviso, dai 10-12 gradi piovosi di aprile, ci ritroviamo 30 gradi caldissimi che ci ammazzano. "Non ci sono piu' le mezze stagioni", tanto per dire una banalita'. Per me non cambia granche', nuoto, pedalo e corro (il tutto con molta calma e senza risultati di rilievo). Ieri, ad esempio, ho corso sotto il solleone delle 13, ed ho faticato un bel po'. Partito pianissimo, ho aumentato via via il passo, fino ad un 5.34/km finale.

In serata seduta classica (misti a crescere e stile) di nuoto, con un po' di risentimento a livello scapolare, ma con gli esercizi consigliatimi in palestra riesco ad ammorbidire la parte. Il mio odio per il nuoto aumenta. Domani avro' poi la extralong session, ovvero 5000m di seguito e il mio umore e' gia' pessimo adesso.

Ed oggi ho fatto una seduta di SFR, ed era tanto che non lo facevo, sempre su per via Casaglia, 4 serie da 2 da circa un chilometro, una seduto ed una in piedi, e devo dire che la palestra mi ha fatto un sacco bene, quest'inverno. Bene, bene.... Domenica a Cesenatico (saro' alla Nove Colli!) mi serviranno. Purtroppo non ho potuto partecipare alla pedalata di gruppo con Gianluca Salieri, che ha deciso che e' ora che cominci a pedalare forte (povero me... Non mi basta piu' un coach!) e per questo devo uscire con loro. Ma gia' domenica ho le prime imposizioni: 30 minuti nei ristori sono troppi, mi hanno concesso 15 minuti se faccio il lungo, altrimenti saranno guai.

La corsa di ieri
Le SFR di oggi

lunedì 18 maggio 2009

Fino alla fine Forza Bologna!

Ieri, tornando da Bergamo, mi sono ascoltato la radiocronaca di Bologna-Lecce, sperando nel miracolo. Avvenuto, si', ma con una sofferenza incredibile. E allora la considerazione che una persona sana di mente fa e' di metterci una bella pietra sopra, ovvero cambiare squadra, come tanti, e soffrire meno. Ma come si fa? Io sono nato rossoblu' e bianconero (virtussino) e non concepirei mai cambiare squadra. Si, ho le mie simpatie, come quando (negli ultimi anni avvenuto spesso) con il Bologna nelle serie inferiori, simpatizzavo (e simpatizzo) per la Roma (memore di un antico fidanzamento), ma con il Bologna in A vedo solo rossoblu'.

Ricordo benissimo i 5 anni di abbonamento allo stadio a patire freddo, vento, caldo o pioggia, a gioire o a soffrire con Carla, lei ancora piu' tifosa di me. A volte mi posso dimenticare una partita della Virtus, ma del Bologna mai. Ora non riuscirei ad andare allo stadio: troppa tensione.

Andai (aprile 1999) a Monaco per vedere la Virtus in finale di Eurolega, e pur rimanendoci malissimo per la sconfitta con lo Zalghiris, non fu minimamente paragonabile alla delusione (lacrime come un vitello sgozzato) patita nella partita del Bologna di due giorni prima pareggiata 1-1 con il Marsiglia (andata 0-0), che ci privo' della finale di Coppa Uefa. O ancora, ricordo ogni secondo del il 3-0 rifilato alla Juve (Paramatti-Signori-Fontolan) meglio della finale scudetto Virtus con il tiro da 4 di Danilovic (e si' che pure contro c'era la Fortitudo, la seconda squadra di Bologna) .

E al 35imo minuto della ripresa, ieri, mi sono dovuto fermare perche' la tensione era troppa. Ho gironzolato per l'autogrill, sperando che l'incubo finisse (che il Bologna riuscisse a segnare, cioe'), o che la partita finisse presto. L'agonia stessa, perche' il pareggio (1-1 in quel momento) voleva dire serie B praticamente sicura. Sono poi ritornato in auto, ma ho sbagliato i conti. Era il 44imo. Oramai ero tornato per strada, e ho rischiato forte, al 49imo, quando Volpi ha fatto il gol. Mi sono dovuto rifermare in una piazzola, a urlare, e a gesticolare come un ossesso.

Macche', sono nato rossoblu' e ci moriro'. E' troppo viscerale. Virtussino, anche, si, ma il Bologna e' il Bologna.

domenica 17 maggio 2009

GF Gimondi

Bèrghem, 16 maggio. Sono arrivato qui da solo (sara' la seconda o terza volta in 15 anni) perche' non avevamo chi desse da mangiare ai nostri gatti, e Carla ha preferito rimanere a casa. Cosi' avevo deciso di prendermi tutta lo sportivita' di questi due giorni. Neanche giunto in citta' subito puntata al Lazzaretto, centro operativo di questa granfondo, per vedere la fiera (modesta) di produttori e cercare di prendere pieghevoli di prossime granfondo.

Tornato in hotel (Starhotel Cristallo) ho indossato maglietta e calzoncini per una corsetta di mezzora, tutta fatta nei dintorni perche' non c'era uno spazio verde abbastanza grande (solo un'aiola di qualche decina di metri quadrati spacciatami per parco). Poi a cena, scortato dal mio alfiere di Grassobbio che risponde al nome di Luciano(ne) e dalla deliziosa moglie Laura, in questo agriturismo Monte Cura dalle parti di Albino gestito (ma va'...) da un triathleta (Cristiano Cumini, secondo a Sarnico 2008).

Il quale (insieme alla deliziosa moglie Raffaella) ci ha presentato salumi e formaggi (un caprino divino...) per antipasto, delle lasagne taleggio e speck che gridano vendetta (perche' erano poche!) e dei "?" che sono poi i casonsei dei poveri (con il dialetto locale ho enormi problemi). Seguito da uno stufato di bocconcini di vitello (e pere) da accompagnare alla polenta (eccezionale). Piu' normali (ma sempre sopra la media) i dolci, con assaggio di salame di cioccolato, crostata di prugne, meringa e torta cioccolato e pere. Valcalepio ad inumidire il tutto. Poi a nanna, la partenza alle 7 non ammette (ulteriori) stravizi.

Alle 5.15 la sveglia (terribile...) e colazione. Appuntamento con Lucianone alle 6 e 15, ma alle 6 e' gia' davanti all'hotel. Io ci metto -come al solito- un po' ad ingranare, e in griglia rischio di addormentarmi. Poi la partenza (al solito: pronti via e per 3 minuti e mezzo siamo ancora fermi). Finalmente si va. La temperatura e' gradevole, il ritmo veloce, tutto bene le prime salite, tranne un passaggio (se non ricordo male a Gaverina Terme) fatto piede a terra perche' una signora doveva andare a messa e con l'auto ha ridotto a 3 metri la sede stradale.

Il resto e' noto, il Colle Gallo scalda la gamba, il Selvino la cuoce, la Forcella di Bura la uccide. Il Selvino e' spettacolare, sale regolarissima al 7%, in qualche tornante si rifiata, ma tira sempre. Il paesaggio e' da urlo, anche in discesa, con una gola freddissima... La Forcella di Bura (cui si arriva percorrendo la Val Taleggio) sono 20,5 km, ma si soffre (e tanto) fino al nono, Sottochiesa. Poi un ancora al decimo con un tratto al 7%. Dopo Costa d'Olda ci sono 2500m di discesa, poi riparte per altri 6 km e mezzo, ma mai sopra al 5% e soprattutto con un signor ristoro a Peghera.

Scendendo fino a Brembilla sono 11 km di discesa facile, tutta ai 60 all'ora. Ma qui mi salta un raggio e non mi fido piu' a tirare. La mia schiena comincia a cedere, e poi hanno gia' chiuso il cancello. E allora dritti a Bergamo, sempre in discesa, con Lucianone che tira (ma il gruppo e' folto) che e' un piacere... Ed io li'a ciucciare la ruota... L'arrivo e' adrenalinico, mi faccio tirare da un toscano, poi a 100m dal traguardo mi alzo suipedali e... sto per "regolare il gruppo" quando il vocione di Lucianone mi supera, e con la voce la ruota, per 2 decimi. Giusto cosi': mi ha sostenuto, tirato e sopportato per 134km, doveva arrivarmi davanti.

Il premio alle nostre fatiche e' un belissima medaglia, per me anche una formaggella di capria, che Lucianone ha voluto regalarmi (ma lo aspetto al varco qui, a Bologna, cerchero' di ripagare al meglio la sua infinita ospitalita'!) e l'immagine di posti splendidi e incredibilmente incontaminati. A dispetto dalle promesse tornero' a fare anche questa bellissima granfondo!

5h e 57 minuti per 134km, al solito una prestazione indegna anche di un cicloturista, ma dovevo fare chilometri e li volevo fare in un bel posto con gente splendida: obbiettivo centrato!

La corsa del sabato (motionbased.com intasato)
Il report della granfondo (dal sito Garmin)






giovedì 14 maggio 2009

Duathlon (mini)


Oggi avrei preferito riposare, ma la tabella e' implacabile. 2 ore di bici e1ora di corsa. Sulla bici, nessun problema: le tre EMME (Mongiorgio-Mongardino-Montemaggiore) mi hanno dato del filo da torcere, ma io adesso sono forte (rapportato anche solo a 13 giorni fa). E se il mio passo e' sempre da bradipo, almeno il mantice del respiro e' ridotto e meno eclatante. Non dico che le ho fatte aerobiche, queste coltellate, ma 129 il battito medio, con 156 bpm (2 volte sul Mongiorgio) di massima mi pare un buon battito.

Comincio a seguire per bene anche il wattaggio: 171 il medio (che e' il mio valore usuale watt piu', watt meno) con un massimale di 607. Valori non esaltanti (il medio) ma vediamo come (e se...) migliorano. Il vero problema sara' la tenuta sulla distanza, con la cervicale anche oggi un po' dolente. Domenica a Bergamo partiro' per il lungo, poi si vedra'.

La corsa invece doveva essere piu' lunga, in effetti 18 minuti non sono tanti, ma oramai ero cotto a puntino.

La bici
La corsa

mercoledì 13 maggio 2009

Triathlon!

Approfittando della bella giornata ho recuperato un po' sulla preparazione. Stamattina subito in piscina. Alla Kennedy, 25 da 100m alternando uno sciolto ad uno forte e divisi in tre blocchi da otto: il primo stile completo. Con tempi soliti: ovvero 1.45 il forte 1.55 lo sciolto. Il secondo blocco da 8x 100m l'ho fatto con il pullbuoy, e gia' andava meglio: 1.38/1.48. Come al solito quando metto anche le palette innesto il turbo (beh, sempre rapportato ai miei tempi): 1.30/1.35. Il minor scarto tra quello sciolto e quello forte in questa serie e' dovuto alla paletta, che nello sciolto mi consente comunque di scivolare bene e nel forte non riesco a dare troppa forza alla bracciata. L'ultimo 100 l'ho fatto di nuovo completo, e il passo e' quello da endurance: 1.45.

Nel primo pomeriggio e' stata la volta della bici. "2 ore a ritmo sostenuto", ma siccome ero dalle parti di Casalecchio (piu' o meno alla Meridiana), ho ripiegato per una seduta di fatica, in salita: e allora Eremo di Tizzano, Tignano, Monte Capra e Mongardino, che presentano un paio di rampe su cui si ride poco, che -tra l'altro- sono successive all'Eremo. Da Mongardino giu' verso Calderino, poi bazzanese e ritorno, ma siccome ero in anticipo ci ho messo un po' di pianura, e alla fine e' venuto fuori 39 km per 1 e 40. Mi preoccupa un po' il quadricipite sinistro, forzato nella maratonina di domenica: continua a "farsi sentire" (definirlo dolore mi sembra eccessivo, direi indolenzimento).

Infine la corsa, che sapevo breve (sugli 8 km), ovvero la tappa del Challenge CorriBologna 2009, stasera in quel di Castemaggiore. In realta' erano poco piu' di 6 (ma giusto 6 metri...) ed in 33 minuti avevo gia' finito... Come spesso mi accade (quando faccio altra attivita'), la gamba va da sola, e nonostante ci provassi (anche con un paio di soste), a stare con Carla (che ha segnato 35 minuti) non riuscivo e sono andato. Certo, mica sono una lepre keniana, neanche un buon podista, ma qualche volta corro piu' forte del solito senza volerlo. E ilquadricipite e' sempre li'...

A Castelmaggiore finalmente ho potuto conoscere il nostro alfiere Davide Labanti che gia' al suo primo triathlon di Fumane ha fatto sfracelli, e salutare tanti amici podisti con quella calma che la domenica non ho...

La bici
La corsa


martedì 12 maggio 2009

Ancora un passo

Questa settimana e' una delle piu' "pesanti" nella marcia di avvicinamento all'IM di Coeur d'Alene, e cerco di impegnarmi al massimo. Stamattina mi toccavano le ripetute in pista. 1 x 1200m, 2 x 800m e 2 x 200m, ovviamente allo spasimo, anche se il mio spasimo (che comunque e' un rantolo) a 171 bpm potrebbe sembrare massimo.

Il 1200 mi e' riuscito bene, 4.53 il tempo (4.17/km di passo) gli 800 quasi (3.17 uno, 3.16 l'altro, piu' o meno 4.10/km) i 200 uno schifo (40" e 38").

Di mio sono lavori che non mi piacciono. O meglio, non mi piacciono quando li eseguo, perche' mi sembra di essere un criceto in gabbia, su questo anello rossastro da 400m, monotono e deprimente, ma li faccio perche' so i miracolosi effetti che hanno questi lavori sulla velocita', sul fondo, sulla forma.

Saltato il nuoto serale, per una volta (tanto domattina sono gia' in acqua...)


Il lavoro in pista

lunedì 11 maggio 2009

Ebbro

Sazio di tanta bella corsa (1.50.35 il tempo ufficiale), oggi mi sono dedicato ad un po' di palestra, e finche' sono rimasto su spalle, e dorsali, lombari e addominali... ohi! quasi quasi mi stavo appassionando.... Ma appena ho fatto qualche cosa con le gambe (un po' di polpacci...) la voglia mi e' passata. Si perche' le gambe -tutto sommato- non sono messe male, ma la cosa buffa e' che mi fanno male i quadricipiti (che come i podisti -quelli bravi- sanno non si dovrebbero neanche usare, nella corsa...)

Cosi' la giornata e' trascorsa fra un po' di lavoretti, e dei compiti gravosissimi (beh, e' lunedi'): fare un bonifico, spedire un reso e ritirare (invano, perche' rimesso in consegna) un pacco (in mattinata), depennare un'idiota dalla lista degli amici di Facebook, chiarirmi con un altro, coinvolto nella discussione (primo pomeriggio), ed infine, accompagnare (stavolta senza bici) Carla dalla sorella per la solita camminata (cosi' io ho fatto la spesa).

Domenica saro' in quel di Bergamo, dove il buon Lucianone avra' modo di asfaltarmi ed infamarmi per la mia scarsissima gamba (ciclistica) con cui affrontero' la GF Gimondi.


domenica 10 maggio 2009

13a Maratonina della canapa (che poi la potrebbero chiamare del plumino o della pluma)

Lo sapevo. Alla fine ho tirato, non troppo, ma ho tirato... Quel ne' carne ne' pesce che non dovevo fare... Nonostante i buoni propositi non sono stato capace di farmi un due orette di corsa tranquille... Oggi, poi, per cercare di non farmi riconoscere (vanamente) e dover salutare tutti (io non sono capace di non salutare...) ho indossato una maglia del Genova Running, molto anonima, ma comunque notata, perche' chi sara' mai quello che viene da Genova fino a Lovoleto per correre una maratonina in mezzo alla bassa bolognese con un discreto caldo?

Partito sono partito tranquillo... Mi ripetevo, sto andando a 5.30/km, poi rallentero', va bene cosi'... Poi la' davanti vedo Roberto, lo raggiungo e allora mi faccio un po' di chilometri con lui... Il problema e' che vanno forte (per i miei propositi, chiaramente!), 5.10-5.15/km, e la mia corsa lenta lunga sta miseramente fallendo, visto che -tutto sommato- tengo bene il passo con un battito intorno ai 143.

Sul cavalcavia prima di Ringhiera (tra il terzo e quarto chilometro) vado via, a questo gruppetto e raggiungo un altro gruppetto dove c'e Claudia ed altri del Porta Saragozza. Ma ho un passo migliore, e anche loro me li lascio dietro. Raggiungo anche Sergio (che nei primi chilometri mi aveva passato), e il mio proposito (visto che sta andando sui 5/km) e' di stargi dietro, ma in un paio di chilometri rallenta molto, e passo anche lui. E siamo a meta' gara. Mi fa dei complimenti, ma io memore di cosa mi accade alla lunga ai piedi gli do appuntamento al 18imo chilometro. Ma oggi sembrano piu' dolenti le gambe. I piedi tacciono, per ora.

Almeno, mi faccio tutti i ristori, bevendo acqua e camminando per un po'. Si suda molto e le facce sono piuttosto paonazze. Infatti molti stanno scoppiando, e passo gruppetti di camminatori (ci sono anche i non competitivi partiti prima, si') ma anche qualcuno che soffre questo primo (vero) caldo. Io -invece- mi sento molto a mio agio in questo clima piu' caldo.

Anche Silvia che evidentemente sta facendo un lungo lento e' li' a pochi passi, e al secondo cavalcavia (chilometro 13 e mezzo) la raggiungo, poi mi ripassera' nel finale. Il famoso 18imo chilometro, in cui tutti i mali mi assalgono, stavolta mi sono passati (beh, oddio, stabilizzati, meglio). Al ristoro del 15imo ho perso molto, in effetti i piedi stavano cominciando a farmi male davvero. Poi, pero' il dolore si e' stabilizzato (come la vescica!) e ho potuto non solo riprendere il passo ma anche incrementarlo, fino a scendere sotto i 5/km nell'ultimo, quando oramai non ne potevo piu'. Avevo appena passato Vincenzo e poi Rita salutandoli con un grugnito: mica potevo cedere...

Note negative: piu' che della canapa la dovrebbero chiamare del plumino, vista la quantita'! O anche della pluma, perche', passi che non dai neanche una medaglia di latta, per ricordo, ma almeno lasciami il pettorale... No, niente: pacco gara per pettorale, tassativo. "Li dobbiamo riciclare", la risposta. E allora tienti il pacchetto di frollini, il powerade, la pasta e il sacchetto. Per una volta preferisco tenermi il pettorale. Con tutta la fatica che ho fatto!

13a Maratonina della canapa

sabato 9 maggio 2009

E un sabato sportivo, per una volta...

Gia', perche' la visita a mia cognata si e' ripetuta, ed io con prontezza mi sono portato la bici (sempre piu' incantato dalla ciicsuno) per farmi un giro qua intorno, dove anche solo per arrivare in auto mi ci vuole quasi un'oretta. Difficilmente il sabato faccio qualcosa (io farei...eh, se farei!), e quando posso non mi tiro indietro. Quindi, mentre Carla passeggiava con sua sorella, io partito da Stiore, scalavo Montemaggiore (lato inverso della Dieci Colli, piu' breve, anche se con un bel 14%) poi prima di arrivare a Calderino ho svoltato per San Lorenzo in Collina, San Martino di Casola, e sulla vecchia bazzanese, a sinistra verso Crespellano, poi Oliveto, Zappolino e ritorno a Stiore. 40 km in poco piu' di un'ora e quaranta. Niente combinato, pero' gli straccetti "saporiti" di seitan e tofu del pranzo giravano ancora nella pancia...

Certo, affrontare Montemaggiore dopo appena 4 km, praticamente a freddo, e' una bella botta, ma ho tenuto bene. Poi San Lorenzo in Collina, che non avevo mai fatto tira per un paio di chilometri, ma niente di che, Oliveto invece l'ho patita un po', ma solo nel finale, quando l'asfalto e' molto rovinato e la ruota scivola sul giarablino. Zappolino oramai e' poco piu' di un dosso...

Venerdi tra commissioni e spesa e' saltato un po' tutto, quindi nonmi e' rimasto che una bella nuotata in serata, con ua seduta un po' sclero (tantodorso....) ma anche un bel 400m braccia stile che mi caricano sempre molto...

Domani mezza maratona di Lovoleto, perche'la tabella parla di 2 ore di corsa quindi due orette a passo 6'/km, suppergiu'. Nessuna velleita' di tempi stratosferici, quindi, solo un bell'allenamento.

La bici di oggi

giovedì 7 maggio 2009

Stiore


Stamattina ho atteso il tecnico che mi riparasse il forno: senno' il pane, con la macchina del pane in riparazione, come si fa a farlo? Mezzora di lavoro, 90 euro. Beh, anche il termostato nuovo ha un certo prezzo, ok...

Ma cosi' l'allenamento sembrava saltato, quando Carla, chiamata da una delle sorelle ha pensato bene di coniugare il verbo "combinare" per me e ne e' saltato fuori un pomeriggio allegro e sportivamente divertente: un'oretta di bici su e giu' per la collina intorno a Monteveglio (Zappolino, Castelletto, Mercatello e Monteveglio) mentre lei portava a passeggio la sorella, seguita da una bella corsa con me nei dintorni, quasi 6 km in 34 minuti.

Siccome sono lavori -i combinati- che mi piacciono tantissimo, perche' rendo molto bene, soprattutto nella corsa, nonostante mi sembrasse di andare piano, se la volonta' rimane, ogni giovedi pomeriggio sara' dedicato al combinato, cosi' mentre io pedalo, Carla fa passeggio con sua sorella e poi corre con me. Evviva...

La bici
La corsa

mercoledì 6 maggio 2009

Lou Ferrigno

Certo il Greguràtt non e' un tipo che passa inosservato, ma in questo periodo e' veramente impressionante. Gli manca solo un certo colorito verde eppoi sarebbe preciso preciso... Comunque rapido passaggio da Salieri a ritirare la ciicsuno e poi via, direzione mare. Programma: un paio d'ore di bici e piscina con capitan Corsetti, per la parte sportiva, spaccio della Galbusera per le bisciole di Carla e frantoio con l'olio delle colline riminesi per la parte extra.

Subito e con poche formalita' l'acquisto delle bisciole e dell'olio (a cui ho aggiunto una confettura di giuggiole) in breve eravamo sulla bici, in direzione Siligata (statale adriatica per Pesaro), e mentre io arrancavo con 140 bpm e spingevo un 53-17, il Greguràtt mulinava le leve a 110 rpm ed un battito da bradicardico a riposo. Velocita' di crociera, sopra i 30 kmh. La media si e' abbassata (la mia, ovviamente) quando ho affrontato i 500m di Siligata, dove lui era gia' arrivato da un po'.

Sulla via del ritorno mi ha sfidato ad affrontare uno strappo da granfondo, di cui non mi sono privato, e per chi vuole provare e' quello stradellino (Strada della Val Regina) che arriva in centro a Firenzuola, con la rampetta (100m, perche' se fossero stati 102 avrei messo il piede a terra) con un bel 26% ed il Garmin illuminato (si passa da 72 a 167m in 1,06km e 172 bpm con un picco di 496 watt dimostrano che lo sforzo non e' stato indifferente...)

Ritornati sulla statale, mi sono messo a ciucciargli la ruota e con un passo molto vicino ai 40 kmh (vento a favore, per fortuna) siamo rientrati alla base, da dove, smessi i panni dei ciclisti, abbiamo indossato quelli da nuotatori, con il buon Corsetti che ci ha messo un po' alla frusta (ma non troppo, lo ammetto) e in diversi crono mi ha rilevato tempi molto bassi (1.30 sui 100m! Ok, avevo palette e pullbuoy, ma quando mai?) Tanto da farmi dubitare della lunghezza effettiva della piscina (24m?)... Un 2500m alla fine, ma con tanto pullbuoy.

Il report della bici

martedì 5 maggio 2009

46

No, non e' il numero di Valentino Rossi, bensi' il numero dei miei anni compiuti (oggi). Che, ad onor del vero, non mi sento affatto.

Alla fine ho fatto festa, senza aver fatto nulla di "atletico". In serata l'unica maratona l'ho fatta a tavola, ospite della mia signora, al Mizuumi Fusion Restaurant di San Lazzaro, piano primo, ovvero giapponese. Oltre alla barchetta di sushi e sashimi (eccezionali e freschissimi), Yaki Udon (spaghetti carne e verdure), Tempura mista (il fritto tipico giapponese), Temaki (cono di alghe ripieni, uno alle uova di salmone l'altro salmone e avocado), poi il dolce, un classico: Akuki Azuki Crepes, ovvero crepes con crema di fagioli azuki. Uno spettacolo! (per richiamare il buon Valentino Rossi).

Tanto domani si riparte... Ale'



lunedì 4 maggio 2009

27a Maratonina di Casalecchio e il giorno dopo

Ieri, dunque 14 km anche un po' nel fango del Parco della Chiusa (o Talon) e strada della Sapaba. per questa 27a edizione della Maratonina, e -incredibili a dirsi- era la prima volta che la facevo. Le gambe erano di legno, tant'e' che a fatica tenevo il passo di Carla. Peggio ieri di sabato, i postumi della Dieci Colli. Ma e' stata l'occasione, visto che per alcuni chilometri si andava e tornava sulla stessa strada, per salutare tanti (ma tanti...), che incrociavo (e che mi superavano, visto che eravamo partiti con un po' di anticipo).

Cosi' oggi mi sono dovuto impegnare per recuperare un po' di allenamenti, quindi un'ora mezza di bici (sulla Flight, lady IM) poi dolori alla cervicale non mi hanno consentito di allungare il chilometraggio (alla fine una 40ina di km a media 30/kmh), ma credo che una dose di Orudis mi salvera', insieme ad un po' di riposo. La posizione mi piace, comunque, e la gamba spinge le leve da 175mm molto meglio. Ora devo solo allungare il tempo in posizione.

Nel pomeriggio palestra, con esercizi soprattutto sulla parte superiore del corpo (le gambe erano molto stanche) e tanto "core". Poi, come al solito, velocizzazione di corsa, buridone di acqua incluso, tant'e' che non sono riuscito a fare piu' di 25 minuti. E pensare che a 2 km non ha neanche piovuto!

La cosa peggiore di questi due giorni e' che non riesco ad uploadare i dati, per lo meno su motionbased.com, e la piacevole abitudine ad avere dati certi (i km sono corretti dal loro software nonsoche') mi crea inquietudine. Insomma sono Garmindipendente... Poi ci rido un po' su, pensando che Gianni si fa una corsetta di un'ora (molto circa) senza neanche l'orologio...

27a Maratonina di Casalecchio
La bici di oggi
La corsa di oggi

sabato 2 maggio 2009

Le primissime foto della Dieci Colli (e saluti)

Che sono poi quelle che mi sono state scattate da trirobi su Monte Donato (quelle a piedi, rampa al 20%, dopo 150 km) una dopo lo scollinamento, e all'arrivo. Devo assolutamente aggiungere i saluti al gruppo del Parco dei Ciliegi, di cui ricordo il numero 654, che ci hanno tirato dopo la discesa di Montepastore fino all'imbocco della risalita di Mongardino, all'IM finisher di Correggio (Elba, Lanzarote...), incontrato sulla seconda scalata di Mongardino e del savonese con cui ho proseguito. E al motociclista del porta saragozza che mi ha salutato a Sasso Marconi.




venerdì 1 maggio 2009

7160 calorie

E' quanto ho "consumato" (secondo il Garmin 705) durante le 7 ore e 28 minuti che ho trascorso in bici per completare il percorso lungo della Dieci Colli, ovvero 158 km. Partendo dai Giardini Margherita, su in Val di Zena, poi Zula, Pianoro, Badolo, Sasso Marconi, Mongardino, Calderino, Monte Maggiore, Fagnano, Zappolino, Castelletto, Tiola, Savigno, Ca' Bortolami, Monte Pastore, Calderino, Mongardino, Sasso Marconi, Le Ganzole, Pieve del Pino, Sabbiuno, Paderno Monte Donato e (finalmente) l'arrivo ai Giardini Margherita.

Il tempo e' piu' o meno lo stesso di 2 anni fa (che fu l'ultimo lungo prima di Lanzarote, dopo aver pedalato tutto inverno), ma che non sia uno scalatore e' cosa nota, semmai sono piu' potente e -alla fine- molto meno stanco. L'anno scorso mi ero fermato al secondo Mongardino dilaniato dal mal di schiena e dal "ma chi me lo fa fare?" post IM Arizona. Quest'anno mi sono goduto il percorso, non ho sofferto ne' Mongardino (andata e ritorno) ne' Tiola, un po' le Ganzole e certamente Monte Donato (a piedi, come al solito, ma ce la stavo facendo).

Ho saccheggiato i ristori, preso dai morsi della fame. Ma sono molto contento della mia gamba e dello stato fisico in generale. Stamattina non avrei scommesso di arrivare a Zula, perche' quando mi sono alzato giravo piegato a 90 gradi, trafitto da un mal di schiena lancinante. Poi un Orudis, un po' di esercizi "core" mi hanno rimesso diritto, ma dolorante. Per fortuna in bici non sentivo tanto fastidio...

Nel piazzale Jacchia dei giardini di tutti quelli che dovevo vedere (Jack, Mirko, Zambo...) non ho visto nessuno, tranne Maurizio, storica staffetta moto di testa, nonche' mio ex maestro di nuoto e il duo Marco Tarozzi e Andrea Bartoli, ovvero penna e taccuino del giornale L'Informazione di Bologna (ex il Domani), quotidiano della gara.

Per il resto, e a malincuore, mi sa che sara' l'ultima volta che faccio questa granfondo, perche' da Pianoro a Badolo ho preso piu' smog li' in 4 km che a Citta del Messico in un anno, e in generale il traffico sul percorso e' arrogante (moto) e mefreghista dei ciclisti (auto). Solo in alcuni posti (Mongardino, Savigno) c'e' il massimo rispetto (ed anche divieti di transito) per i ciclisti, la' sono anche posizionati i 2 (anzi 3, Mongardino e' doppio) ristori (eccezionali, anche per chi era nelle retrovie, come me).

Complimentoni a Mirko, mio compagno di squadra e aspirante Ironman finisher il prossimo 12 luglio a Zurigo, che ha chiuso con un tempo di 6.01.19 (il percorso lungo).

La mia Dieci Colli