A Fabio, 5 aprile 2009.

sabato 31 ottobre 2009

Guai, sempre a caccia di guai!

Guai ciclistici, ovviamente, dato che non trovo uno sulla faccia della terra che vada piu' piano di me sulle due ruote. Oggi e' stata la volta di Luca G., che ha lo stesso cognome di Robby, altro salitomane al momento ritirato dalle competizioni. Luca, mi aveva piu' volte invitato ad una uscita ciclistica, dopo che era uscito con me e Gianni a correre, e forse proprio per questo meditava vendetta.

Cosi' oggi, complice la giornata favorevole ho acconsentito di buon grado ad un'uscita, che doveva essere breve, ma solo in termini di chilometri, dato che alla fine siamo stati in giro ben 2 ore e mezza. Monte San Pietro, Mongiorgio e Mongardino. e gia' ce n'era per stare male, ma una volta a Mongardino, niente discesa facile facile a Sasso Marconi e Porrettana per tornare al Zola Motel (dove avevo lasciato l'auto), bensi' un Montecapra ad esaurire cio' che mi era rimasto delle gia' scarse energie.

Infatti Monte San Pietro, salita per me inedita, l'ho preferita ad un Montemaggiore di cui conosco fin troppo bene le difficolta', ma posso dire di essere caduto dalla padella nella brace, perche' il ripiego e' stato bello tosto. Oltretutto piu' lungo. Da li' in breve, senza recupero, Mongiorgio, che non e' durissima, ma e' certo una salita che si fa dare del lei. Per fortuna una bel falsopiano in discesa ci ha portato a Calderino e al bivio per Mongardino, che per me e' e rimarra' una bestia nera: anche oggi, infatti ho visto le streghe, e gli ultimi metri sono stati una sofferenza.

Cosi' al bivio non avevo certo intenzione di girare a sinistra, ma Luca, non mi ha dato scelta, e allora armato di pazienza (ma intanto ho preso nota, e sapro' ricambiare...) ho imboccato la via per Montecapra-Tizzano. Orgogliosamente sul Montecapra ho zigzagato, anziche' farmela a piedi come mi ero ripromesso, ma ho veramente speso le ultime energie, su quella curva a sinistra e i seguenti 70m al 14%.

Un bel giro, e per fortuna che siamo ad autunno inoltrato, cosicche' quando arrivera' primavera me ne saro' dimenticato, e potro' rifarlo. Ma allora, nel giro ci sara' anche Luminasio. Promesso.

Il giro in bici

giovedì 29 ottobre 2009

15 giorni...



...pieni che non andavo i bici. Eh! Davvero, non ne avevo la minima voglia, ed anche ieri mi sono dovuto violentare per andarci. Infatti a Riccione, vestito da bici, con la bici sotto al sedere, dopo che avevo annunciato la mondo intero che sarei andato in bici, che altro potevo fare?

Durante le 2 ore e mezzo di esercizio almeno mille volte mi sono detto Torna indietro! Chi te lo fa fare?, Lascia perdere! Ed io duro, durissimo. Per questo percorso non facile, anzi bello tosto che e' la panoramica fra Gabicce e Pesaro (per chi lo fece, una parte fu teatro dei Campionati Italiani di lungo, 2005), e poi il ritorno, sull'Adriatica, con quell'unico "passo" ma che vale le 4 salite della panoramica. Alla fine missione compiuta, ma che fatica, che stress.

Chissa' se il nuovo coach sapra' darmi gli stimoli giusti, ora come ora mi diverto pochissimo, in bici. Cosi' stamattina e' stato quasi (sottolineo il quasi) un sollievo fare il circuito di 6 esercizi in pista con Vincenzo (che dava le direttive), oltretutto appesantito di una serie (3 anziche' 2) e con il 1000 finale "a sensazione" (4.33/km). Alla fine ero veramente a pezzi, ma contento.

La trasferta in bici


martedì 27 ottobre 2009

Palestra

Non c'e' verso. La bici, gia' mi e' ostica quando mi piace, adesso ne ho proprio la nausea. Il solo pensiero di inforcarla mi produce repulsione. Anzi, diro' di piu', preferisco la palestra! Quindi per cercare di fare qualche pedalata sono costretto a spostarmi a Riccione (domani), sai mai che non avendo distrazioni riesca a fare un giro "come dio comanda".

Ma oggi mi sono rituffato in palestra, la solita non fornitissima palestra della piscina Kennedy, che offre alcuni vantaggi, fra i quali il fatto chen ci sia troppa gente e poche distrazioni. Il programma, il solito devastante della rivista Cycling Plus, con serie di squat in tutte le salse (Dead lift, squat jump, affondi, slanci....) tutti in serie da 3/4 con 10/15 ripetizioni per gamba, e possibilmente con pesi sulle spalle (25kg almeno). Alla fine ero sudato spolto.

In serata, alla fine seduta di nuoto (orribile, tutta misti, dorso e rana, ovvero il peggio del peggio), quando sono sbucate delle tavolette, le mie gambe non hanno fatto alcuna fatica a fare dei 50m gambe stile. Merito della palestra? Chissa', intanto la Tanita non ci capisce piu' niente e mi da dei valori strani.... Tranne il peso: quasi 88 kg, ma quello si vede benissimo: "Tengo la panza".


domenica 25 ottobre 2009

30a Trotterellata

Quest'anno non ho maratone autunnali in programma, e la Trotterellata, dopo la 10k di sabato e' stata molto piu' allegra del 2008. In piu' avevo anche 2 stimoli mica da ridere, Luca G. e Andrea. Pochi altri della Polisportiva, e neanche la tenda, visto che i ragazzi -Corrado compreso- erano in massa a Venezia (grandissimi dal primo all'ultimo).

Quindi ritrovarsi fra qualche centinaio di podisti e' stata un po' dura, ma fra il terzo ed il quarto chilometro ci siamo ricongiunti. Partito in orario con il pimpante gruppo della Granarolo per un paio di chilometri ne ho tenuto il passo, ma poi ho un po' ceduto, essendomi accorto di aver preso la lunga anziche' l'alternativa, ovvero mi dovevo sorbire 12,8 km! Cosi' al terzo chilometro Andrea mi ha raggiunto, e poco dopo Luca, e non andavo affatto piano. Nonostante cio' dopo poco mi hanno seminato. E -notare bene- uno dice di non saper correre, l'altro che ha iniziato da poco. Avessi 20 anni di meno gli insegnerei l'educazione, altroche'.

Cosi', di nuovo solo, ho continuato del mio passo fino a che non ho ritrovato alcuni della Granarolo, ma proprio mentre mi accingevo ad un tranquillo finale hanno ingranato il turbo e mi hanno lasciato li', con il povero Balestro, ma solo perche' influenzato. Alla fine ho raggiunto anche Carla, che partita in anticipo ha pure lei fatto la lunga. Poco piu' di un'ora e 5, alla fine.


sabato 24 ottobre 2009

Nike+ Human Race (Run For Food)

Quest'anno piu' in sordina, ma in ben 3 piazze italiane, delle 30 mondiali. Milano, Roma e Padova, la citta' che abbiamo scelto noi. Cosi' ieri pomeriggio siamo partiti alla volta della citta' patavina e dopo aver trovato (a un po' a fatica) l'hotel (lo Sheraton, doppia con colazione a 109 euro, una bazza mai vista), decidiamo di andare a vedere la citta' e dove si sarebbe svolto l'evento, ovvero il Parco Iris. Questa seconda cosa risultera' un po' ostica per via delle modifiche alla circolazione che hanno mandato in tilt il navigatore, ma alla fine riusciamo a capire che e' piuttosto vicino, cosi' ci dirigiamo veros il centro e troviamo archeggio comodo in Prato della Valle, una piazza con giardini curati e un fossato a cingerli: enorme, ora anche pedonalizzata.

Da li' seguiamo Via Roma e in breve vediamo la maggior parte delle bellezze patavine, mentre con difficolta' troviamo un ristorante. Ci fermeremo al Bersagliere, a meta' fra il Prato e la basilica di Sant'Antonio. Piccolo e delizioso, ma con un fastidioso odore da un diffusore floreale che ci ha impedito di apprezzare al meglio il cibo. Partenza con crostini (industriali!) di baccala', eccellenti, crostini a parte, e poi io ho scelto i bigoli in salsa d'acciughe, Carla per un bis di baccala', alla bersagliera e alla parimigiana (?). Peccato che le portate erano davanti a noi in 5 minuti, quindi chiaramente precotte. Anche piuttosto unte, e cio' ci ha creato qualche problemino di fegato stamattina in corsa....

Si, lo so, gli atleti non mangiano cibi complessi, tantomeno la sera prima di una gara, ma credo sia un delitto andare in un posto rinomato per la cucina e chiedere "spaghetti in bianco e insalata". Una breve passeggiata, un ritorno allucinate (il navigatore ci ha fatto far un giro assurdo per la periferia di Padova) ed eravamo in camera a goderci l'ultima puntata di Intelligence (una boiata pazzesca, e pure che c'era Raul Bova....)

Stamattina belli pimpanti e in pochi minuti siamo al parcheggio a pochi metri dal via. Anche il ritiro della maglia pettorale e' rapido (avvistato uno del Pasta Granarolo...) e alle 9.30 siamo oltre 2000 (iscritti; presenti un bel po' meno).



Starter d'eccezione il campione olimpico e mondiale sui 5 e 10 mila metri, Bekele, solo intravisto. La partenza nel parco ci costringe a camminiare, visto che il sentiero e' stretto e ci tocca pure un ponticello. Poi un po' di strada e su per gli argini, in un percorso molto suggestivo ma molto mooooolto noioso. Stupendo il colpo d'occhio, tutti in maglietta rossa... Un lungo serpentone che a qualche incrocio ha creato malumori fra gli automobilisti, ma ci sta.

Alla fine io ci impieghero' 51' e 40" con pochissima voglia di spingere e di tirare, Carla continua il suo miglioramento: 58' e 30", considerando che si saliva, si scendeva, si facevano dei ponti scivolosissimi e dei lunghi pezzi in sterrato (non fangoso, ma comunque appesantito).

Il tracciato


Al ritorno a casa i nostri bei gattoni intrespolati (e si odiano...)



mercoledì 21 ottobre 2009

Videogames



Non ho mai avuto la passione dei videogames, ma grazie al mio edicolante che mi ha indirizzato verso dei giochi monstre ho preso un po' di passione (ovvero ore ed ore a giocare...) Ho iniziato con Arctic Quest II, ricominciando diverse volte, fino a che sono arrivato in fondo.

Poi ho provato (un giorno, in verita') Championship Manager, ma non mi preso piu' di tanto e l'ho rimosso. Ora sono su Need for Speed - Shift e ne sono perso, tant'e' che Carla annuncia al mondo che "in casa c'e' un nuovo Schumacher".

A parte questo, lunedi avrei voluto riposare, ma un saltino in palestra ce l'ho fatto comunque, poi una seduta di nuoto martedi (sempre a tirare la truppa) ed oggi di nuovo in palestra, a testare uno dei tanti programmi suggeriti dalle decine di riviste che mi arrivano dal mondo (ovviamente non per grazia ricevuta, ma perche' ne' sono abbonato....)

Oggi ho provato quella di Cycling Plus. ed e' veramente tosta (del resto si chiama "Ride Strong"), insomma tutto un su e giu' di gambe (con dei pesi fitti sulle spalle), flessioni sulle braccia e crunch sulla fitball, di modo che sono uscito sudato come da un triathlon. Osservatore curioso Lucone, che dopo il trattamento PRP al tendine era molto zoppicante e dolente, ma ciarliero.

E alla fine piovve (dopo che il freddo lo aveva gia' fatto). Quindi niente bici (di cui non sentivo la mancanza...), ma neanche corsa, tanto questa settimana e' prevista doppia seduta, sabato mattina a Padova per la Run for Food (ex Human Race) un diecimila in compagnia e poi domenica a Sala Bolognese, per la 30ima edizione della Trotterellata. Immancabile.

domenica 18 ottobre 2009

41a Tre Monti



Prima di raccontare della Tre Monti, parliamo dell'evento della settimana. L'upgrade a Windows Mobile 6.5. Sabato mattina, il giorno scelto, ho accuratamente evitato di avere "cose da fare". Ho salvato i dati, note, contatti, SMS (ma non i favoriti di internet, accidenti!), poi ho preso l'oggetto (oramai telefonino e' riduttivo), ovvero l'HTC Touch Pro II, telefonino che non trovate da nessuna parte se non online in un sito solo, e che invece e' fantastico, e l'ho collegato al pc.

Dieci minuti e tutto era compiuto. Com'e' noto nei telefonini (quelli con S.O. Windows, ovviamente) vige ancora il "tabula rasa", ovvero se si upgrada la ROM, si cancella tutto il caricato/salvato dopo l'acquisto (un genio chi l'ha inventata 'sta cosa), programmi compresi. Quindi ai dieci minuti per l'upgrade dobbiamo aggiungere un'oretta (almeno) per reinstallare e configurare i programmi che avevo, e un'altra ora per riconfigurare le connessioni. Operazione piuttosto ostica (solo per me?). Comunque solo stasera posso dire di essere tornato nelle condizioni pre upgrade. Tremo al pensiero di quando faro' l'upgrade a Windows 7....

Stamattina, dunque, -con tempi perfetti- siamo giunti all'Autodromo di Imola per questa classicissima di inizio autunno, con Carla fra i non competitivi ed io a competere contro un altro Ironfrankie, ovvero quello super (sempre riferito ai miei parametri, sia chiaro...) che pensavo essere io l'anno scorso, quando con un passo medio di 5.25/km avevo terminato i 15, 4 km del percorso in 1h 23' e 26".

Rispetto all'anno scorso ho un anno -ma soprattutto, visto il percorso- un chilo in piu', e una condizione non certo migliore: l'anno scorso avevo corso molto (leggi "seriamente"), in estate, quest'anno dopo l'Elba ho fatto solo la Deejay Ten e qualche corsetta in allegria. E quindi il mio stato d'animo era da "battaglia persa in partenza". Dunque sono partito a profilo ridotto, dopo aver ammirato con Luca G., Sergio A. e altri il Girapapa' che spingeva la carrozzina delle gemelline (e ci andava via....).

Poi, dopo i 3 km dentro al circuito, alla prima rampa in salita, poche centinaia di metri e camminavo gia', cosa che ho fatto praticamente fino allo scollinamento del Monte Frassineto (250m e 7,5 km), ma in questi chilometri ho fatto veramente fatica piu' a resistere dal tornare indietro. Poi alla prima discesa ho preso la "ruzzola" e mi sono lanciato a capofitto. Al 9 km ho realizzato che forse potevo anche fare lo stesso tempo dell'anno scorso, al 13imo ero abbondantemente sotto (di 1,5 minuti): ho continuato a tirare come un ossesso e sono arrivato al traguardo con il tempo di 1.21.10 (passo 5.16/km), oltre 2 minuti in meno del 2008. Va mo la'.

41a Tre Monti


giovedì 15 ottobre 2009

Restart

Lunedi, nonostante la bella giornata, me la sono presa comoda, e quindi ho rimandato a martedi il giro in bici, che poi ho fatto con C., l'uomo tenda della Polisportiva, che, non potendo piu' correre (e come correva....), non si e' perso d'animo e comprata una specialissima ha deciso che -a 70 anni- era tempo di imparare ad andare in bici.

Se a Gianni rendo 15 anni e 15 chili a lui ne rendo 25, di entrambi, e il risultato e' ancora piu' disastroso: in salita io a sbuffare e pestare sui pedali per cercare di non perdere metri, e lui agile come un fringuello a scollinare a Botteghino di Zocca con 300m buoni di vantaggio su di me. Meglio e' andata su per Montecalvo (parete Rastignano), dove ho rischiato si, la sincope, ma la mia maggior potenza ha contenuto il distacco a poche decine di metri. Alla fine lui neanche troppo sudato, io stravolto.

Almeno a nuoto tengo botta, perche' in serata mi e' toccato tirare la truppa, e quindi almeno questa soddisfazione me la sono tolta (tranne a rana e dorso dove sono da prima corsia: ma non sono i miei stili).

Mercoledi, ieri, avevo l'appuntamento con il nuovo triathleta A., per l'acquisto delle scarpe "tecniche", e poi -gli ho detto- facciamo un giro li' intorno da Melito Sport cosi' le proviamo. L'intento -come sabato- era quello di fare una tranquilla sgambata e di fornirgli un paio di consigli sulla tecnica, ma -come sabato- il diavolo ci ha messo la coda ancora una volta, e Vito Melito in persona ci ha affidato alle amorevoli cure di un ragazzino che doveva scaldarsi e, nonostante le raccomandazioni, partito a 6'/km, ha finito a 4.50/km (e noi dietro) dopo 36 minuti: lui -ovviamente- non era neanche sudato (io cadavere, A. sudato). In serata una meritata pizza da rossopomodoro, con il nuovo menu autunnale: una deliziosa taralluccia (a voi scoprirne la bonta', io me ne sono gia' innamorato!) ingurgitata in poco tempo.

Cosi' salutando la stupefacente taralluccia e tutte le pizze che per un po' sognero' solamente, sono partito per la nuova pre-season, da oggi ufficialmente anche con la palestra: manca solo il nuovo tecnico e poi sono a posto. Cio' avverra' a novembre quando -si spera- il mio peso, oramai lievitato su livelli indicibili (non mi peso dall'Elba, per paura) dovra' ridursi di qualche chilo (parecchi), per non incorrere negli improperi prima ancora di iniziare.

Palestra che, nonostante i tentativi di contenere gli sforzi, sicuramente nei prossimi giorni mi fara' muovere con difficolta', per via dei doloretti vari che immancabilmente mi procurano le prime sedute di pesi...

lunedì 12 ottobre 2009

Le foto dell'Elba

E dunque ecco un po' di foto, sia dell'Elba, sia della gara...

Subito una vista dall'alto della spiaggia di Marina di Campo...



Fetovaia, dalla statale...


e dalla spiaggia...


Il giorno della gara... sorridenti, io (meno) e Gianni...


Pronti?

Via!....


Eccomi fuori dall'acqua, fin qui, tutto bene...


La prima salita di Chiessi


Raro tratto in pianura


Primo giro di boa...


Seconda salita di Sant'Ilario, e gia' sono alla frutta


Il lunedi', a visitare le spiagge ad est: qui la spiaggia degli innamorati

domenica 11 ottobre 2009

The "P. in the world" Day



Dove P. sta per cognome di Carla. Ovvero una festa di tutti i parenti (abitanti fra Crespellano e Sassuolo) dei capostipiti C. e A., a cominciare dai primi figli, 9 fratelli (5 viventi), ovvero gli zii di Carla e giu' fino a qualche pronipote. Un centinaio, tutti riuniti per i 60 anni dello zio F., curatore storico della Ca' Ghironda, area museale di sculture all'aria aperta (ma anche quadri, all'interno) poco sopra Ponte Ronca.

Uno di quegli avvenimenti che Carla rifugge, e che invece ci ha trattenuto fino quasi ad essere gli ultimi ad andarcene, tanto riuscito bene. Si, perche' ben difficilmente, in gruppi familiari cosi' numerosi, c'e' una tale armonia e complicita' fra fratelli come in questa. Tant'e' che la partecipazione e' stata totale, e con grande felicita' di tutti.

Cosi' stamattina non abbiamo potuto partecipare alla consueta corsetta, ma ieri abbiamo comunque consumato il nostro rito, in quel di Pianoro (la Du pas par Pianor), occasione l'apertura della Sagra locale. Succosa perche' avevo invitato Andrea, un futuro triathleta della polisportiva (con ottime potenzialita') che mi ha chiesto di introdurlo. In verita' la presenza di Lucianone ha rimescolato le carte, e da un tranquillo allenamento la corsa si e' trasformata in un 6,7 km all'ultimo sangue, con un passo per me troppo veloce (per cosi' tanta salita....), ma la sfida era troppo sugosa, cosi' ho venduto cosi' bene la pelle che alla fine (complice Andrea che sul finire rallentava il passo) ho vinto di pochi centimetri. Ma ho vinto.


sabato 10 ottobre 2009

La speranza e' l'ultima a morire...



Mercoledi, come ovvio, non camminavo. O meglio, sembravo un cow boy texano fuori allenamento. Quindi riposo. Giovedi mi sentivo la bici. Quindi prima alla Punto M per decidere alcune cosette per la Polisportiva, poi su per la Fondovalle Savena, Pian di Macina - Bivio per Monzuno/Loiano e ritorno. Avevo ancora male alle gambe, ma via via che pedalavo la gamba si e' sciolta e al ritorno ho alzato la media fin quasi ai 30 kmh. Ed era un bel po' che non accadeva. Mi sa che i miei percorsi siano proprio questi, leggera salita costante e altrettanta leggera discesa.

Ieri sera, infine, per terminare la parte sportiva del post, una buona seduta di nuoto, con dello stile, delle gambe dei misti e il fiato che ritorna, se mai fosse andato via. Ovviamente sono stato promosso alla testa, essendo andati via i buoni e quindi sono il meglio del peggio. Mi va anche bene, perche' se sto dietro cazzeggio.

L'Elba e' comunque dimenticata, anche se il detto se non ti ritiri il dolore e la fatica patiti comunque passeranno, ma se ti ritiri il ricordo non passera' mai. e' verissimo. Tuttavia la voglia di rivincita sta prendendo il sopravvento e smanio di poterci tornare e finire degnamente quell'IM li'. Dopo un proficuo scambio di opinioni con Marco Scotti, l'Elbaman man, devo fare doverose precisazioni, soprattutto sul pasta party, da me definito "scarsino". Beh, considerando che che Marco fa tutto e solo con i soldi delle iscrizioni e grazie a volontari, direi il risultato di tutto e' piu' che eccezionale e mi cospargo il capo di cenere.

Semmai, come al solito, da ribadire che il menefreghismo delle istituzioni per tutto cio' che non e' calcio (fotbal, insomma) e' supremo, e -in questo caso- ci aggiungo pure "il menefreghismo della Federazione" (alla faccia di quanto dichiarato all'assemblea elettiva).

Tanto perche' oggi sembra un post incazzareccio, ci aggiungo che ieri sera, inaspettatamente, i soliti noti della facolta' con cui condivido il cabedio interno (su cui si affaccia la mia camera da letto), hanno deciso un'assemblea, ovviamente a base di birra e chissa' che altro, dove sono intervenuti anche un trombettista straziante (te possino....), ma soprattutto musica a tutto volume e urla belluine. Che fare? Chiamare i vigili urbani? Maddai, quelli devono finire il torneo di briscola, prima di essere disponibili (ovvero mai)... 112 e 113? meglio giocarli al lotto... Vabbe', all'una ho deciso, vado a parlarci, a far capire le mie esigenze e capire le loro. Hai visto mai che non sappiano che rompono lo balle a qualcuno?

Fra i fumi dell'alcool e qualcos'altro ho parlato con i presunti responsabili (loro sobri) di questa fantomatica Aula C, F. e G., e con il custode della facolta' L. che mi hanno assicurato che cercheranno una locazione migliore per questo fantomatico spazio autogestito (ma qui parliamo di anni), che si adopereranno per il montaggio di barriere acustiche (doppi vetri etc.), che tarperanno il trombettista (che tanto speranze che migliori non ci sono) e -soprattutto- quando decideranno queste assemblee mi manderanno un SMS, cosi' io mi organizzo e vado per corse, sagre e week end di piacere e non di sofferenza.

Tuttavia l'impegno e' di metterci ad un tavolo per discutere le soluzioni migliori con i soggetti interessati (oddio sa tanto di comunicato sindacale detto cosi'...) La speranza e' l'ultima a morire.

La bici di giovedi

mercoledì 7 ottobre 2009

Circuit Training



Approfittando della pazienza di Vincenzo, valentissimo atleta nonche' allenatore della nostra Polisportiva, mi sono sottoposto, ieri, ad un circuit training in pista, che dovrebbe sancire la fine dello svacco di fine stagione. Cosi', dopo una mezzoretta di riscaldamento su e giu' per la ciclabile della Certosa abbiamo fatto questi esercizi nella pista (e prato) dell'antistadio. Il mio circuit training si componeva di una serie di 6 esercizi (skip, flessioni, saltelli, squat etc.) intervallati da 100m di corsa, ma ce ne sono di ogni tipo. Infine 10 minuti di corsetta leggera.

Bene, oggi mi domando come mai certi tizi (mi riferisco all'inventore del circuit training, ad esempio, ma anche a tutti quelli che lo adottano) siano ancora in liberta'. In galera: tutti! Siamo matti? Stamattina cammino a fatica, ho i glutei e i quadricipiti che mi guardano come cani bastonati, e sono dolentissimi. Il tutto per 20 minuti di esercizi! Speriamo, almeno, che questa tortura sia servita.

In serata poi (stavano arrivando gli effetti) la seduta di nuoto, dove mi sono sentito un sasso. Naturalmente Ruggio pensa che noi siamo svaccati dalla mattina e che quei 50 minuti di seduta sia l'unica cosa che noi facciamo di sport (ed e' vero per i miei compagni di corsia) e quindi picchia duro: dopo il warm up, 4 x 75m a 1.40, 2 serie da 8 x 50m stile a 1 minuto, 8 x 25m ,uno piano ed uno forte a 45", tutto stile, e per finire 4 x 50m a dorso forti, con 20" di pausa.

Poi via, in polisportiva, a conoscere uno nuovo temerario si vuole introdurre nel triathlon. Parte quasi da zero (nuota e corricchia), ma ha buona volonta' e -dalla sua- l'eta': 28 anni. Benvenuto, Andrea, nel rutilante mondo del triathlon.

La seduta di corsa

domenica 4 ottobre 2009

DeeJay Ten

Uno spettacolo. Come altro definire una corsa nata per scherzo e diventata un evento? La corsa in se', l'agonistica di 10 km, ha una valenza seriosa, ci sono grandi nomi (ho intravisto la Console, uno dei fratelli D'Acquino, e sentito Nyungabo al microfono) ma la parte scherzosa/goliardica, ovvero la Deejay Five gestita dal Tri Medusa e' qualcosa di inarrivabile.

Milano, 3 ottobre: arriviamo nel pomeriggio e l'hotel prenotato (il Portello, zona Fiera/San Siro) e' perfetto: dista 15 minuti di cammino dal Lido (DeeJay Village) e dalla partenza (Via Chiarilli). Subito ci dirigiamo al ritiro pacchi gara, e in fila ci sentiamo apostrofati con un "La tenda Granarolo e' sul prato!" Ovviamente e' uno scherzo: un gruppo di Pastaroli ci ha riconosciuto e facciamo festa. In fondo, arrivati fin quassu' a Milano saremo in una quindicina, su oltre diecimila. Il pacco gara e' ricco, oltra alla canottiera tecnica (run like a deejay), una barretta e un cerotto Compeed. Alla fine -per chi arriva- daranno la medaglia.

In serata cena in un ottimo ristorante, l'Antico Impero, dove agli antipasti caldi di mare (polpette di tonno, souffle' gamberi e zucchine e polpo con pesto) abbiamo fatto seguire io il Risotto Principe (salmone, uova di lompo, e altri pesci) e Carla i taglierini gamberi e zucchine. Ottimo posto (anche se oramai torno raramente a Milano, non credo di aver mai mangiato male), e poi con 66 euro ci hanno pure omaggiato 2 bicchieri di frizzantino, un sorbetto al pompelmo rosa e un croccante alle nocciole da fuochi aritficiali. (Certo, una cena non proprio da runners, ma non ha lasciato alcuno strascico)

La partenza e' alle 9 e 30, per la Ten, poi a seguire la Five e il carro del Trio. Tema della goliardata del Trio Medusa (al fine di vincere la scommessa con il direttore artistico di Radio DJ, Linus e poter gestire per 48 ore la programmazione della radio in prima persona) era di riuscire a portare -almeno- 1500 persone vestite (o svestite) come i Village People in corteo per 5 km, al ritmo della musica. Insomma uno street (finto gay) parade con costumi assolutamente improbabili a cui il Trio aveva contribuito con boa di struzzo, occhiali e coroncine freak omaggiate prima della partenza.

Tuttavia io e Carla eravamo seri, e ci siamo anche impegnati in questa 10 km imponendoci un buon ritmo fin da subito, io a fare da pacer a Carla al passo intorno a 5.55/km, in modo da finire sotto l'ora. Obbiettivo riuscitissimo, sia nel tempo ufficiale (dallo sparo, cioe') sia nel real time (ovvero quando siamo passati sopra il tappeto). Alla fine risultero' 3174imo (su 3454 classificati) in 59'48" (58'48" il real time) con un passo di 5.52/km.

La DeeJay Ten



sabato 3 ottobre 2009

E via di nuovo

5 giorni di inattivita' assoluta (salvo due sedute blande a nuoto, martedi e ieri sera) e la Run in the Mytos, sempre ieri sera, corsa di qualche chilometro, (6, l'anno scorso, 4 e mezzo, quest'anno) nata l'anno scorso per festeggiare i 20 anni della medaglia d'oro di Gelindo Bordin a Seul (presente anche Panetta), che si e' sviluppata prevalentemente nel centro citta', al contrario dello scorso anno quando il passaggio sul ponte Matteotti e l'attraversamento dei viali causo' un ingorgo pazzesco, e una goduria unica in noi podisti, per una volta.

Quest'anno la corsa -partita dal Nettuno- si e' dipanata in un giro del crescentone, poi passaggio dentro il vecchio palazzo comunale, uscita davanti alla Questura, a sinistra per via Marescalchi e via de' Fusari, destra per Via 4 novembre e Via d'Azeglio, a sinistra per Corte Galuzzi e via dell'Archiginnasio, a destra Via de' Foscherari, a sinistra per via de' Toschi, scalinata per arrivare in via Drapperie, poi Via Orefici e via un altro giro.

In tutto 3 giri e poco meno di 4,5 km, ma durissimi, soprattutto per il ritmo imposto, ma anche per il fondo (i cari e vecchi blocchi di granito non assorbono nulla) e per la tortuosita' del percorso che non presentava un rettilineo di piu' di 100m (tacendo poi della scalinata).

Piacevole sorpresa il tempo, 20'59" (ufficioso al mio Garmin) che mi da un passo di 4.44/km, considerato che ero fermo da giorni, che non sono le mie gare, ne' il mio terreno sono molto soddisfatto. Anche Carla si e' cimentata e per lei ancora piu' soddisfazione perche' e' praticamente da maggio che non corre, ha fatto il suo primo "combinato" (ha nuotato anche lei, prima) e ha corso sotto i 6'/km.

Ora andremo a Milano, la DeeJay Ten ci aspetta, e siamo molto curiosi di vedere questo particolare evento, e anche cosa combineranno quei tre zozzoni del Trio Medusa.

La Run in the Mytos