A Fabio, 5 aprile 2009.

giovedì 31 marzo 2011

Dottore?

Di recente tre miei compagni di squadra, A., M. e P., hanno accusato qualche problemino fisico. Cose che capitano, un tirotto qui, un indolenzimento qua. Il problema del malessere non e' il malessere in se', ma il dottore. Io, per fortuna, ho un medico "ciclista" che mi capisce, anche se la bici e' la panacea di tutti i mali, il nuoto abbastanza, la corsa sarebbe meglio di no. Insomma i malanni che mi capitano in bici passano presto, per quelli del nuoto ci vuole pazienza, per quelli che mi capitano a correre c'e' bisogno di approfondimenti clinici.

Ma chi non ha un medico sportivo e' rovinato. Si perche' la storiella che gli ultimi grandi fumatori siano i medici mica era (e'?) tanto campata in aria... Quindi se tanto mi da tanto lo sport per i dottori rimane la fonte di tutti i malanni. Non solo, ma il livello professionale del medico e' spaventosamente abbassato, soprattutto perche' molti sono solo "figli di", e sono professori per nepotismo, e poi perche' l'apertura mentale che a volte dimostrano e' pari a quella di una cruna d'ago. Ci saranno rare eccezioni, in verita', ma io non ne conosco.

Ad A., che lamentava un problema al ginocchio -un luminare- disse che non poteva (ovviamente) correre, ma nemmeno andare in bici e -giammai!- nuotare. Il perche' rimane un mistero, visto che il movimento che non poteva fare erano gli spostamenti laterali. E proponeva un artroscopia investigativa.

M., sente dolore dietro al ginocchio, e vuole fare una risonanza magnetica. Ma poi deve farla interpretare da un dottore. E li' so gia' la risposta. Addio allo sport, come minimo. Dopo, ovviamente asportazione di tutto cio' che e' inutile li' dentro.

P. ha scoperto di avere un problema di postura. Quando lo dissero a me (io ho una gamba piu' corta di 2 cm) girai 3 luminari i quali mi fecero adottare plantari spaziali, spessorati e performanti (ognuno diverso ed ognuno ad un costo iperbolico. Risultato, se prima non avevo alcun malanno per questo problema (solo dopo una lunga corsa "pendevo a destra") dopo avevo dolori al lato sinistro, perche' dopo 40 anni mica puoi pretendere di correggere una postura "oramai" adattata. Adesso uso il plantare per risolvere il problema dei nervi, ma poi alla fine mi si infiammano lo stesso....

Il mio consiglio dunque e' quello di evitare i dottori, o meglio sceglierne uno sportivo, a trovarlo. E a volte non basta lo stesso. E allora siate i medici di voi stessi, sbaglierete meno di un luminare.

Oggi sono scoppiato dal caldo. Certo che anche io andarmi a fare 90 minuti all'una con 24 gradi, in una carrareccia assolata ed in leggera salita lungo un fiume.... Ed ero pure partito alla grande... Vabbe', dopo le variazioni di ritmo (10, meta' in salita) il ritorno e' stato un calvario. Anche male ai piedi, dovuti alle calze un po' larghe (e nuove...) che facevano spessore. Per tacere della fascia toracica lenta che mi scendeva sempre....Che nervi!

Domani si replica.... magari in un orario piu' fresco, va'...

mercoledì 30 marzo 2011

Colli Euganei

Non lunedi, perche' sono scoppiato. Un po' per via della pioggia, un po' perche' sono dovuto andare a Riccione, non sono riuscito ad infilarci un allenamento di bici, e alla sera, che potevo correre, ero troppo stanco. Recuperato dunque ieri l'esercizio tecnico (potenziamento del ritmo con variazioni di cadenza), ma con la novita' della pila scarica dello Shimano, e quindi fisso sul 34-19. Poco male nella salita leggera della fondovalle Savena, ma in discesa avevo i freni tirati sempre. Eppure frullavo oltre le 100 rpm.

Cosi', ricaricata la pila, ho deciso di farmi la gita sui Colli Euganei. Caricata la bici sull'auto dopo un'ottantina di chilometri sono uscito a Monselice, e da li' ho cominciato l'escursione. Subito mi accorgo, stavolta, che si' funziona il deragliatore (quindi 50 o 34), ma il pacco pignoni rimane inchiodato sul 19. Che fare? Rinunciare o tentare? Sia mai, e quindi parto, dopo aver cercato di risolvere il problema via telefono.

Da Manselice mi dirgo verso Arqua' Petrarca, poi Baone ed Este, superando il primo "colle" (Sassonero), poi Lozzo Atesino, Vo' e Teolo, che mi impegna discretamente (ricordo che avevo il 34-19) poi Abano terme, Montegrotto e ritorno, controvento. 72 km ai 25 di media, considerando anche le soste per orientarmi. Ora la bici e' in officina, sperando che venga risolto anche questo problema.

Per concludere degnamente la giornata la seduta con i master, e siccome ldi gar epe run po' non ce ne saranno, tanta legna. Solo che io non avevo piu' le gambe, e mi passavano anche quelli della corsia lenta del nuoto libero. Solo con l'adozione di un pullbuoy ho salvato un po' la faccia.

Comincia a piacermi questo nuovo modo di affrontare le uscite in bici, avevo bisogno di andare oltre. Di uscire dai soliti schemi e strade dei dintorni. In una delle prossime uscite mi piacerebbe fare il giro della granfondo Gimondi (percorso medio), ma potrebbe bastarmi anche il Selvino o la salita della Forcella di Bura ma mi servirebbe una guida locale, un lunedi' o un mercoledi' non festivo. Ma forse chiedo troppo :-D.

In attesa del disgelo, perche' arrivera' pure il momento delle montagne "vere"...

domenica 27 marzo 2011

Aaaah... boh!


Quest'anno, lo ripeto, e' cambiato qualcosa. Ma era da molto tempo che non riuscivo ad allenarmi con cosi' tanta costanza e piacere. Oddio il cervello prova sempre a limitare l'esercizio, ma le gambe rispondono sempre "andiamo avanti". E vado. Oggi ho dovuto circumnavigare completamente la zona sud di San Lazzaro, per fare l'esercizio al completo!

Chi mi dice che e' perche' quest'anno ho gia' fatto l'iscrizione a 2 ironman (stimolo obbiettivo), chi pensa che sia perche' sono calato di peso (stimolo "dio come sono bello"), chi invece perche' non ho (ancora e tocco ferro) i malanni che gli anni passati hanno falcidiato la mia stagione. (stimolo "sono invincibile") Com'e' come non e', e' praticamente un mese che non sono non perdo allenamenti, ma li porto correttamente a termine, e soprattutto il giorno dopo sono pronto a ricominciare (e ricomincio).

L'unica cosa veramente diversa (dal passato) e' l'alimentazione, e sentirmi cosi' bene (ovvero non distrutto) dopo allenamenti anche duri sia il vero fatto nuovo. Oggi ho fatto 80 minuti di corsa, 55' al lento (5.38/km) e 25' di medio estensivo (5.12/km, 14,6 km totali), e mi e' quasi dispiaciuto aver finito l'esercizio. E ieri avevo fatto 45 minuti di nuoto (con i master) e 25' di fuori soglia nella campestre del Parco del Tintoretto. Ricordo che anche solo l'anno scorso dopo una corsa ed una nuotata ero a letto con la febbre, il giorno dopo... E non nuotavo, pedalavo o correvo certamente cosi', ma quasi peggio.

En passant, nella campestre sono arrivato penultimo, pur tenendo un passo di 5.02/km (battito fuori scala, come sempre) e cercando pure di tirarci al massimo.... Ma lo so che non sono le mie gare, e alla mia terza campestre (come alla centesima, di certo!) non ho (avro') certo pretese. Ma le considero molto allenanti, e ultimamente prendo meno storte. Poi, chi ha orecchie per intendere, intenda, i sordi in roulotte (come si diceva scherzosamente).

Devo quindi dare atto che il nuovo regime alimentare mi consente di sostenere sforzi sempre maggiori. Provare per credere, se poi ci andate a nome mio, io ho lo sconto. E -oltretutto- sto anche calando di peso (81,7 adesso), cosa che sembra complicata per chi fa sport, perche' dopo un certo periodo il muscolo (che pesa di piu' del grasso) crescendo fa aumentare di peso. Anche se cala la massa grassa. Insomma quest'anno Gianni dovrai sudare, per starmi davanti a Tenby.

Infine (dedicato ad un candidato sindaco che ha pestato una bovazza grande cosi') non vorrei essere nei panni dei suoi aficionados, dover votare per forza un candidato che non sa nemmeno in che categoria milita la squadra di calcio della citta' di cui si vorrebbe diventare sindaco. Ma si sa, in Italia si votano gli imbecilli ed i funzionari di partito, mica le persona perbene. Io piuttosto che votare luili' andrei al mare. Anzi, mi farei la residenza....


venerdì 25 marzo 2011

Bernacca

Quando ero ragazzino le previsioni erano monopolio assoluto del Colonnello Bernacca. Quindi per me (e molti coetanei) Bernacca e' sinonimo di meteorologo. E noi che facciamo sport dovremmo essere dei Bernacca formidabili. Oggi sono stato l'esatto contrario. Pur affidandomi a 6 (sei) applicazioni dell'iPhone, sono riuscito a farmi una seduta di bici sia in andata, sia in ritorno con il vento quasi contrario, di certo molto trasversale a sfavore.

Avevo deciso per la seduta "tecnica" (potenziamento del ritmo) con la crono sugli stradelli, sperando che il vento forte che da una settimana spira su Bologna (e non solo, vedi Faenza) avesse deciso una pausa. Non ho pensato per un attimo che -magari- le Zipp 808 erano -forse- un po' alte, in caso di vento, e nonostante le bandiere confermassero un vento "medio" da nord est (io andavo a sud est) ho velleitariamente fatto ben oltre della meta' esercizio, superando Castelguelfo (al ritorno avevo vento a favore, no?), decidendo di "fare quadrato" intorno a Sasso Morelli, Giardino e Casola Canina.

Al momento di girare la bici l'impensabile. Vento da sud. Da sud?? Teso, forte. Da dove cavolo arriva sto vento da sud??? Fin li' andavo ai 30/32 kmh a seconda che dovessi stare a 95 o 70 rpm, ed ora mi ritrovavo a 23 sbuffando come un mantice ed ogni auto che incrociavo era un miracolo tenere la bici su (gia' piuttosto inclinata a contrastare il vento)... Cosi' da Via Lardello (Sesto Imolese?), e comunque la direzione verso casa e' stata piuttosto tormentata, almeno fino a Ponte Rizzoli, dove, evidentemente il vortice ciclonico ha deciso di andare in pausa e lasciarmi arrivare all'auto (a fatica).

Le stesse bandiere che testimoniavano vento da nord est, ora erano girate di 180 gradi, ovvero il vento ora veniva da sud ovest. Una fortuna inestimabile, insomma, vento praticamente contrario in entrambe le direzioni. E tuttavia la media e' stata molto vicina ai 30 kmh, comprese alcune soste "telefoniche". Alla fine le gambe erano cucinate, e domani mi aspetta un'altra campestre ed una seduta di nuoto (prima).

Ieri 15 chilometri di corsa (5 volte 2 km lenti + 1 medio veloce), con le gambe a comandare il cervello, ovvero le gambe hanno obbligato il cervello di partire e andare. Ed anche quando ho sbagliato a contare le ripetute loro (le gambe) hanno preteso che finissi la seduta (parte 1 e 2). Insomma speriamo di tenere questa forma, visto che il primo vero impegno sara' a meta' maggio.... Beh, ho sempre da calare quei due/tre chili (ora sono stabile sotto gli 82) che segnerebbero una svolta epocale (mai stato in eta' adulta sotto gli 80 kg). Finche' la barca va...




mercoledì 23 marzo 2011

La salita piu' lunga e' quella che non si conosce...

Saggezza popolare, ma pure verita', la battuta di Gianni al mio giro odierno. Certo che non so se ritenermi fortunato o no... Tutto ieri avevo preparato il giro di oggi, studiando cartine, scaricando percorsi sul Garmin, organizzandomi la giornata per passarla interamente sui Colli Euganei con partenza da Monselice.

Stamattina pronti via, neanche in autostrada il CISS sui 103.3 sentenzia: incidente sull'A13 CHIUSA l'autostrada in direzione nord fra Monselice e Terme Euganee, all'uscita obbligatoria di Monselice 3 km di coda in aumento. Evabbeh! Allora ditelo che non volete che vada a fare dei giri in bici!!!

Siccome io non mi scoraggio ho subito adottato il piano B, e consultate le mie numerose guide ciclistiche, ho scoperto un bel giro in quel di Forli', che tocca Meldola, Rocca delle Camminate Predappio, Predappio Alta, Monte Mirabello, Pieve Salutare, Vecchiazzano e Forli'. Posti bellissimi con traffico scarso, viste notevoli dall'alto. Ma salite tremende, a strappi e con repentine discese a spaccare le gambe. Da Predappio 9 tornanti per scollinare il Mirabello, poi sono 20 in discesa, e per me che non sono uno specialista forse la velocita' in discesa era pure inferiore a quella della della salita..

Temperatura bastarda, di quella che ti sembra caldo ma poi e' freddo (lo dico perche' ho fatto numerose soste per vestirmi e svestirmi), e 3 ore a pedalare, e un mal di gambe discreto. Pero' un altro bel giro, vedendo cose e posti nuovi.

Stasera, pero' le gambe a nuoto erano veramente un optional....

Ieri, corsa, e mentre bel bello mi facevo i miei 55 minuti di lento seguiti da 25 di medio estensivo, vengo affiancato da un "signor" podista che -scusandosi- vorrebbe finire il giro in compagnia (mia). Io che stavo gia' a meta' dei 25 suddetti e con il fiato piuttosto corto, ho accettato, e mentre lui mi raccontava della maratona di Roma, e che stava facendo defaticamento (a 5.20/km...), che si sentiva molto stanco etc. io rantolavo, ma poi ho capito perche'. Lui s'e' fatto la maratona in 3h e 12 (complimenti). Cosi' ha notando il mio rantolo mi ha spiegato che devo fare della salita, anzi, la prossima volta mi portera' a fare un collinare, "fino alle antenne".

I miei peli nella schiena si sono drizzati subito, e con un aria di terrore andro' ora a San Lazzaro sperando di non incontrarlo, perche' le "antenne" vuol dire Montecalvo, che gia' in bici e' allucinante. Non oso neanche immaginarlo di corsa (anzi, una parte l'ho anche fatta, quando avevo il collinare nel programma del guru, per fortuna roba di un paio di sedute....)

Volendo, ho anche Gianni che mi porta su per Montebudello... Insomma come mi giro lo prendo. Per carita', tutti questi samaritani sono i benvenuti (c'e' stato un tempo che pregavo io gli altri di venire fuori con me....), pero' io non ne' un maratoneta, ne' un ciclista e -gia' che ci siamo- nemmeno un nuotatore, sono un (modesto) triathleta, specializzato Ironman (si perche' meno scoppio), che deve -dopo 3,8 km a nuoto (mettiamo un'ora e 15)- farsi 180 km in bici (non meno di 6/7 ore) e dopo questi 42 a piedi. Che poi siano di cors(ett)a magari, ma anche se cammino un po' (molto) va bene lo stesso, il tempo limite e' sempre di 17 ore.

Infine lunedi: Gianni (ma l'avevo pure nel mio programma) ha voluto fare bici nonostante il vento fosse proibitivo. Certo che io pure a presentarmi con la crono... Comunque quasi un'ora e mezza in carena a smoccolare, come ai tempi dell'IM Arizona. Alla fine -tutto sommato- fresco come una rosa.

domenica 20 marzo 2011

Cominciamo a gareggiare....



Week end intenso a livello cardio: in gara l'impegno si moltiplica cosi' come il divertimento (beh, su questo avrei qualcosina da ridire...)

Ieri, sabato la velenosissima campestre di Zola Predosa, organizzata dal perfido Tiziano Favaron (eccellente esponente di questa disciplina) in uno sputo di prato e lungo fiume (Lavino), ma che racchiudeva in un anello di 1300m circa, quanto di peggio si possa trovare in una campestre: discese a rotta di collo, gradini, fondo morbido, duro e medio e naturalmente salite.


Se alla Cinque Mulini mi ero -tutto sommato- divertito, ieri mi sono divertito meno. Per certo ho faticato molto di piu'. Ed ovviamente il risultato e' stato adeguato: terzo o quartultimo (le categorie che comprendono i 40-50enni. Troppi veterani nelle mie categorie per sperare di fare "bella figura" (per lo meno)

Venerdi, comunque non ero stato con le mani in mano: inforcata la cronobike mi sono fatto la seduta con l'esercizio di potenziamento del ritmo, basata sull'alternanza di cadenza fra 70-75 e 90-95 rpm. Un'oretta e mezzo scarsa ma molto intensa.

Oggi avevo il clou, la mediofondo Davide Cassani in quel di Faenza, con -almeno in partenza- la compagnia di mio fratello di latte G. e del grande E., loro si', animali da due ruote e da salita. Alle 9.30 puntuali in 2000 ci siamo lanciati per la provinciale che va verso Marzeno e Modigliana e poi su per il Trebbio (che gia' ero venuto per provare), che -posso confermare- e' una bruttissima bestia, specie se affrontato dopo una ventina di km sparati ai 35 all'ora. In breve sono rimasto fra gli ultimi, mantenendo il mio passo, anche perche' sapevo che poi c'era anche l'incognita del Busca, oltre 11 km di salita, ed il Monte Carla, definito da Cassani stesso "breve ma intenso".

Il Busca in effetti e' divisibile in tre tronconi, uno da 5 km al 6/7%, seguiti da un paio di chilometri piatti o anche in discesa, poi di nuovo sale duro, fino al 9% negli ultimi 2 chilometri. Da qui doveva essere quasi tutta discesa, almeno fino al Carla, ma un vento contrario fortissimo (come nell'IM Arizona per intenderci) ci costringeva alla presa bassa, tanto che alzarci sui pedali era controproducente.

Il mio gruppetto era anche un po' deficitario: prima uno con i crampi, poi un altro che gli si era riacutizzato il dolore al polpaccio, un altro che ostinatamente teneva un rapporto durissimo a 35 rpm, piu' qualche ragazza, insomma alla fine ho tirato io da Tredozio a Marzeno, e all'imbocco del Carla "grazie arrivederci" e mi hanno lasciato li'.

Un chilometro al 9% dopo 80 km ad inizio stagione fanno maluccio, in piu' avevo un po' di crampi (pure io...) alla fine credevo di scollinare a piedi, ed invece sono riuscito a farcela, smoccolando un po' (ed il cuore a mille). Dopo, la discesa era pericolosetta (anche perche' incalzati da primi del lungo, le ammiraglie, le scorte etc.), e ancora per 5 km abbiamo girato attorno a Faenza, in un mangia e bevi spaccagambe. Comunque ce l'ho fatta, ho finito abbastanza bene, ma ovviamente fra gli ultimi.

Qualcuno mi chiede sempre perche' lo faccio (in fondo potrei fare gare piatte o con dislivelli limitati, parlo di triathlon, ovviamente) ed evitare certe faticacce: in questo modo intanto vedo posti che altrimenti vedrei. Poi faccio un allenamento con un po' piu' di sicurezza (assistenza meccanica, ristori etc.) e infine perche' a differenza di qualcuno, piace mettermi in gioco. So di essere un ciclista molto scarso, ma comunque provo a migliorare. Io.

giovedì 17 marzo 2011

Se non fossi stato abbastanza chiaro...

Se martedi non vi sono piaciuto, oggi sara' anche peggio.

Ma prima per coloro che non vogliono leggersi le mie esternazioni, diro' che ieri sono riuscito solo a nuotare, ed oggi mi sono sparato un 15 km di corsa (5 x 2km al lento + 1km al medio estensivo) e stasera mi sono premiato con una pizza Teanese di Rosso Pomodoro (seguite dalle calde calde).

Martedi vi ho spiegato "sommariamente" che andare in un altro paese non e' meglio, anzi. Oggi tocco un nervo scoperto. Perche' volete andarvene.

Volete andarvene perche' non vi piace l'Italia. Ma non fate niente per migliorarla.

Continuate ad andare in auto, a comprarne di piu' grosse, a non usare i mezzi pubblici o -ancora meglio- una bicicletta. Continuate ad usarla dicendo che l'auto vi serve, che non ne potete fare a meno, che sono gli altri, semmai, a doversene privare. Eppure vi incazzate perche' c'e' lo smog.

Continuate a non differenziare i rifiuti, a non volere il termovalorizzatore quando in alcune citta' non solo ci scaldano le case, ma ci producono pure l'acqua calda, con impatti ambientali minimi. Eppure vi incazzate perche' il comune vi aumenta le tasse.

Volete la casa al mare o in montagna, con vista sul mare o sulla valle, ma ve ne fregate del dissesto geologico o dei vincoli paesaggistici. E vi incazzate se vedete una frana.

Proseguo? Volete un lavoro, che vi faccia guadagnare un sacco di soldi ma fare poca fatica, anzi, meglio se vi da prestigio sociale. E volete pure che lo Stato ve lo trovi.

Volete che i vostri figli abbiano successo soldi e potere. E poi vi scandalizzate di Ruby.

Volete che lo Stato faccia per voi quello che non avete voglia di fare voi. Non pagando le tasse, per di piu'.

Volete la botte piena, la moglie ubriaca e anche risparmiare i soldi del vino. E siccome non potete avere tutto cio', volete andarvene altrove.

Andate, andate pure. Se qua vi guardano con aria di compatimento (o magari trovate pure un partito che vi da ragione), altrove vi ridono in faccia, vi danno il foglio di via e vi chiedono (piu' o meno cortesemente) di non tornare piu'.

Vi siete mai chiesti (come fece JFK nel 1961 o giu' di li' agli americani) NON che cosa lo Stato possa fare per voi, MA cosa voi potete fare per lo Stato? (ovvero per migliorare questo stato di cose, per i duri di comprendonio)

Troppo comodo dire "questo Stato non mi rappresenta e quindi vado altrove". E' l'atteggiamento dei codardi, traditori e imbelli.

Poi mica che uno deve imbracciare il fucile e fare la guerra. Cominciate a differenziare i rifiuti o ad usare meno l'auto. Io (che comunque non penso ne' ad espatriare ne' a cambiare lo "status quo") differenziare lo faccio gia' (anche portando i singoli rifiuti allo smaltimento perche' sotto casa mia non ci sono i bidoni differenziati). E riprendo se uno non lo fa (magari ripetendogli un paio di concetti sopra esposti ...)

Ma soprattutto prendete una decisione. O state qui (e zitti) o andate altrove (per davvero).



martedì 15 marzo 2011

Polemica

Saro' cattivo, diretto e per nulla simpatico.

Argomento 1), la festa per i 150 anni dell'Unita' d'Italia. Al di la' del fatto di essere di qua o di la' (politicamente parlando) proprio non capisco le sterili polemiche (dalla Lega alla Marcegaglia ai tirolesi del Sud) su questa festa nazionale. Che siamo uno stato e' un dato di fatto. Lo siamo da 150 anni, e nonostante i tentativi di indipendenza di alcune regioni (che potevamo pure assecondare), non vedo perche' non festeggiare questa ricorrenza con gioia. Macche', dai cretini che non la festeggiano, a quelli che non vogliono sentire l'inno, a quelli che "un giorno di lavoro perso" ho sentito di tutto. Per me costoro potrebbero pure andarsene a fare in culo.

Argomento 2), questa Italia (= governo) non mi piace e voglio cambiare vita. Ah, ciclicamente (ho una certa eta'...) sento questa panzana. Pure io -ad un certo punto della mia vita- ho pensato di "emigrare". Bene, ma dove? Si fa presto adesso a dire "ovunque" purche' non qui. Ho girato molti paesi del mondo, mi manca giusto il centro america, l'asia e l'africa centrale. Ma non credo che siano paesi presi in considerazione per un cambio totale di vita...

Tralasciando per comodita' i paesi democraticamente inferiori (almeno secondo i nostri standard), i problemi con la lingua (si fa presto quando in vacanza c'e' la guida, eh?), i problemi burocratici (dopo 90 giorni normalmente si deve uscire al paese) o il fatto che comunque un lavoro lo si deve pure fare, cominciamo dal Canada. Bello, tranquillo, vasto.... "ma che 2 maroni dopo un po'!" il freddo invernale e' tremendo, e poi il Quebec e' antipaticamente cosi' francese da disgustare un francese di Francia. A Vancouver, indicata come la citta' ideale dove vivere, vi vorrei vedere. Del traffico automobilistico congestionato delle 18 non si parla? Del fatto che ci sono suicidi quasi quanto in Norvegia? Nulla eh?...

Proseguiamo, USA. Ah, beh, belli, vari, razzistissimi con gli stranieri. E poi il terribile problema del cibo. L'americano medio e' spocchioso, presuntuosissimo e dannatamente patriota. Se venisse a sapere che siete andati la' per vivere vi cancellera' dalla lista degli amici. E in tutto il quartiere sareste tacciati come "l'antipatriota". E poi i metodi un po' troppo bruschi della polizia non si addicono ad un emigrante italiano. E del fatto che negli States per vivere un po' sopra la media (e neanche tanto) si deve lavorare 12 ore al giorno?

Caraibi, io ho visitato la Repubblica Domenicana e St. Croix, ma piu' o meno sembrano tutti uguali (tranne Cuba dove la democrazia e' a livelli inferiori e quindi non la considero), vita facile ma alla fine la noia ti prende. Il famoso chiosco sulla spiaggia che vorresti mettere su, alla fine sara' frequentato da italiani che ti guardano con aria di compatimento e sospetto (in fondo perche' mai un italiano dovrebbe andare a vivere a Santo Domingo, se non per essersi sposato una locale o per sfuggire alla giustizia?).

Sudamerica? Brasile? Io non ho trovato alcun motivo per andare a vivere in un paese molto piu' pericoloso del nostro, caotico, e dove ti faranno sempre notare che il calcio carioca e' di gran lunga meglio di quello italiano. Un po' meglio Argentina e Cile, ma nel secondo la diffidenza dei cileni verso gli sconosciuti impedisce una normale vita sociale, nel primo, al contrario, una qualsiasi vita privata. In entrambi il patriottismo e' a livelli fors'anche superiori che negli USA (e quindi torna il discorso fatto per gli USA).

Cambiamo continente, Africa. Mediterranea lasciamo stare, parlo di Namibia e Sudafrica. In Namibia bisogna convivere con il fatto che i tedeschi vengono per la caccia. Si, ci sono i parchi protetti, ma nella maggior parte delle fattorie si spara ad animali veri. E poi non e' cosi' remota la possibilita' di incrociare la strada di una cheeta. Un ghepardo. Incazzato e affamato.

Sudafrica: quando ci andai io tutte le strutture alberghiere e i B&B (che sono tutte dei bianchi) sono isolate da muri alti 3/4 metri, elettrificati e le citta' si dividono in due: la citta' vera e propria e la kleine citta' ovvero la baraccopoli dei neri. Spero che nel frattempo le differenze siano mitigate, ma non credo preferiate vivere in un paese dove -comunque- il tasso di delinquenza e' di gran lunga superiore al nostro.

Altro continente, l'Oceania. Qui potrei convenire che la vita e' sicuramente migliore che da noi, ma vivere downunder non e' da tutti. In Australia gli spazi sono enormi e se preferite le citta' l'assedio del fuoco d'estate, e delle inondazioni nelle stagioni di mezzo non so che tranquillita' possa darvi. Qui vivono i serpenti piu' pericolosi, e per andare a trovare un amico magari tocca prendere un volo di diverse ore.

In Nuova Zelanda ho quasi pianto. Verde, verdissima, ma disperatamente piovosa e pallosa. L'italiano tipico si taglia le vene dopo 3 mesi. E poi hanno disoccupazione anche loro, e trovare un lavoro potrebbe essere molto piu' difficile di quanto si creda.

Torniamo in Europa? E dove? Nella grigissima e tristissima (ma efficientissima) Germania? Nella spocchiosa Francia? Nella perfida Albione? Nella precisissima Svizzera? Nell'ancor piu' incasinata Spagna, laddove se sei di Madrid sei odiato dai catalani e viceversa (ricordo che la' l'ETA tirava le bombe per strada, fino all'altro ieri)? Tornereste in Italia dopo una settimana.

Morale, da qui sembra tutto bello e facile e allora il mio consiglio e' solo uno: dal momento che il visto turistico vi concede fino a 90 giorni, andate nel paese idealizzato e dimenticate di essere turisti d'hotel a 5 stelle e provate a viverci. Cercate un lavoro, leggete gli annunci immobiliari, andate a fare la spesa! Interagite (cercando -se non la conoscete- di farvi capire e di imparare la lingua), e se proprio siete convinti andate, non saro' certo io a fermarvi, anzi vi aiutero' a prendere il volo per togliervi dai coglioni.

Nel mio piccolo, nuoto, pedalo e corro. E mentre mi godo i prossimi 150 anni di Unita', oggi ho corso, quasi 15 k in 80', 55' al lento e 25' al medio estensivo.

lunedì 14 marzo 2011

Pulcinella (il segreto di)

Da piu' parti mi viene chiesto come mai non partecipo alle podistiche domenicali, o a qualche mezza maratona. E alla mia risposta piu' o meno vaga (ma vera, tipo "non ho la testa per finire una mezza", "non ce la facciamo io e Carla ad alzarci cosi' presto") lo sguardo e' di quelli "ah, ti stai allenando di nascosto, cosi' alla fine ci batti tutti". Al che mi scappa da ridere. Primo perche', anche volessi allenarmi di nascosto, i report dei miei allenamenti sono o qui o (anche peggio) su Facebook, quindi -come da titolo- "il segreto di Pulcinella".

Secondo anche se sto calando "bene" di peso, e di conseguenza mi alleno molto bene, non ho acquistato quella velocita' (a nuoto, in bici e di corsa) da poter dire batto Tizio o Caio. Corro sempre a 5.30/km, magari un diecimila lo faccio a 4.55/Km (evento) e in bici in salita sono sempre piantato, ed in pianura se tengo i 30 kmh lo segno sul calendario. A nuoto riesco a fare 200m in 3.16 alto (o un 100 in 1.27), ma mi sa che se non mi metto a fare dei mille, scoppio in fretta ai prossimi impegni triathletici.

Ieri ho completato l'iscrizione all'IM Wales, 11 settembre, quando ci sara' da ridere gia' dal nuoto, che si preannuncia freddo. Non fresco, freddo. Tuttavia potevo non competere con Gianni per un altro anno? Sia mai! Cosi' quest'anno mi vedrete spesso in foto in gara: Florida (mezzo), Pescara (staffetta di nuoto), Lake Placid e Galles. Piu' gli immancabili olimpici e sprint.

Intanto per tornare all'oggi, ho talmente timore di soffrire la fame il venerdi (giorno che sarebbe di riposo) che -venerdi, appunto- ho preso la bici e sono andato da Gianni, il quale non se l'e' fatto ripetere due volte e mi ha portato in giro, chiaramente visto che in pianura gli tenevo il fianco mi ha portato in salita, dimostrandomi una volta di piu' quanto sono tristo appena la percentuale di pendenza si discosta un po' dallo zero.

Sabato pero' ho rallentato, ed al posto di (un'altra) uscita in bici, ho recuperato un po' di nuoto, sempre con i master, per un 2200m complessivo. Ieri la "solita" seduta di corsa, con le 8 variazioni da 2' al medio estensivo con 2' di recupero al lento.

Ed oggi mi sono regalato un'altra mattata. Visto il tempo incerto e complice un articolo di Ciclismo, sono andato fino a Casalguidi (provincia di Pistoia) e inforcata la bici ho scalato (!) San Baronto dai tre versanti principali: Casalguidi (appunto), Lamporecchio e Vinci. Il primo non me ne sono neanche accorto, il seocndo e' bello duro, Vinci lo ricordo molto bene per le secchiate di pioggia prese in quasi tutti gli 11 km. Ma ero in buona compagnia.

Interessante salita, ogni versante ha la propria peculiarita' e rappresenta bene diverse tipologie di sforzo. Da Casalguidi e' un 6 km abbastanza regolare, intorno al 5% medio, da fare ad alta cadenza, da Lamporecchio e' piuttosto dura, anche perche' sono solo 4 km, mentre da Vinci e' molto lunga (11km circa, non 15 come dice il cartello) ma pedalabile -volendo- tutta con il rapportone (non io chiaramente, anche se qualche tratto l'ho tirato con il 50). Il dramma, come sempre, e' l'A1 tra Bologna e Firenze, che mediamente ti becchi una fila per tratta, e siccome all'andata non l'avevo presa, giustamente al ritorno ne ho prese due...

giovedì 10 marzo 2011

Monte Trebbio


Cazziato da quel volpone del Negro, il quale ha asserito che non ho, lunedi, scavallato il Trebbio, ieri sono tornato sul luogo del delitto. Partenza quasi "perfetta" (un viale a poche centinaia di metri dallo start ufficiale della granfondo del prossimo 20 marzo) e di buona lena ho pedalato verso Modigliana. Al semaforo di Modigliana si gira a sinistra ed ho potuto apprezzare che salita bastarda sia, questa del Monte Trebbio.

Parte piano piano, poi gira a destra e gia' sale decisa, poi dopo il rotondino (in cui si va a destra) sale decisissima, con lo strappone diritto che dicevo. Cosi' quando ha cominciato a spianare ero gia' contento. Dal punto in cui ero arrivato lunedi al valico c'erano 300m, come mi succede spesso, ovvero faccio dietro front all'ultima curva. Stavolta ho scollinato (c'e' il monumento al ciclista), e la discesa e' abbastanza dolce, tranne 3 tornanti, ma per il resto si fa in tranquillita'.

Arrivato al bivio ho (a malincuore) girato a sinistra, rimandando Rocca San Casciano, il Monte Busca e Tredozio ad un altro giorno. Comunque non una passeggiata, perche' tra arrivare a Forli' e a Faenza sulla via Emilia tutta controvento mi sono fatto altri 40 km. Non ero stanco, in verita', ma avevo un appuntamento a Bologna a meta' pomeriggio e i tempi erano stretti.

Che non fossi stanco l'ho testato in piscina, con un 3000 di tecnica sui 4 stili da ammazzare anche il nuotatore veterano. Ma lo swim coach e' stato irremovibile. Nuotiamo da cani, siamo regrediti e la lezione di tecnica ci spettava. Perche' diamine, va bene andare forte, ma con stile. E difatti alla fine anche io ero distrutto, tanto che prima ho dimenticato in vasca l'accappatoio, poi la borraccia ed infine le palette, che Andrea, mosso a compassione mi ha recuperato. Prima che io fossi scambiato per lo smemorato di Collegno.

Cosi' oggi avevo ben poche speranze sulla riuscita dell'esercizio di corsa. Ma, evidentemente, tutto il sistema di micropasti continui, la carnosina, la condroitina, le proteine, le maltodestrine, lo yogurt post seduta, serve, perche' l'esercizio di 12 km (1 ora e 4 minuti), 4 volte 2 km al lento (5.30-5.45/km) + 1 km al medio veloce (4.45-5.00/km), l'ho fatto senza neanche accorgermene, e -diro' di piu' (adesso...)- domani che dovrei riposare mi faccio una seduta di bici con l'altro volpone Gianni, tanto mi sento in forma. In verita' la faccio perche' senno' dovrei mangiare a meta' mattina le gallette di riso invece del panino con il prosciutto e un piatto normale di pasta anziche' 130 grammi...

E poi la splendida sensazione di vedere il peso calare e non patire fame... "Finalmente!"

martedì 8 marzo 2011

Anche

Ogni tanto bisogna "uscire pazzi". E dunque ieri sono uscito pazzo. Ho messo la bici in auto e sono andato a Faenza. L'avevo detto. Mi faccio la prima salita dalla GF Cassani. Il Trebbio. Parcheggio diligentemente a Marzeno, inforco la bici e via, verso Modigliana. Da li' parte il Trebbio. Una di quelle salite che vorresti non aver mai pensato di fare!

Subito strappa al 10%, poi passa al 12... 14... e ti piazza un bel 400m al 17%. Dritto dritto! Da incubo. Rimane al 10% per un paio di chilometri poi spiana, ma alla fine la media e' del 5,5%. Arrivo al bivio per San Savino che sono piuttosto provato, ma soprattutto infreddolito: la temperatura di nuovo invernale e' ulteriormente raffreddata da un vento siberiano. Torno indietro dalla stessa strada, anche perche' si e' fatto un po' tardi e non vorrei andarmi a perdere... Nei 5 chilomentri di discesa a momenti perdo i mignoli e tutte le prime falangi, tanto il freddo taglia. Vabbe', ora non mi resta che rifarla il prossimo 20 marzo, no? Macche', domani ci ritorno, deciso a fare anche il Busca, tanto per non farmi mancare nulla....

Oggi ho incastrato -fra il montaggio delle nuove finestre, il massaggio comprato in offerta sul web e l'allenamento di Carla- anche la corsa: 40' al lento + 20' al medio veloce sulla ciclabile che dal Sant'Orsola arriva fino a San Lazzaro (e oltre), passando per il Fossolo: al Parco dei Cedri ho fatto inversione ma ho fatto il lento troppo veloce (oppure ho sbagliato i calcoli?), tant'e' che ho finito i 20 minuti con oltre un chilometro di anticipo....

Nuoto no. Non ce l'ho fatta ad andare anche a nuoto, e pure alle 21.50, questo lunedi....

domenica 6 marzo 2011

Tradizione

Come da tradizione marzo e' un mese pazzo, quindi se martedi nevicava, oggi c'erano 16 gradi, ed io -naturalmente, oggi correvo vestito come ci fossero stati gli zero di martedi. Comunque 70 minuti allucinanti per un attacco di fame che mi ha perseguitato dopo appena 10 minuti e tenuto compagnia fino alla fine. Comunque il programma e' questo e io lo seguo fedelmente.

Oppure faccio come ieri, che alla seduta di 3 ore in solitudine ho preferito sottopormi ad un'altra uscita (suicida) con il coach, accompagnato dall'ex ciclista M. e dalla duathleta L.: stavolta (era da dire...) con un paio di strappetti, per la precisione Levizzano e Campiglio. Ovviamente roba che ad un ciclista non suda l'ascella, ma per me che in pianura riesco a tenere faticosamente la ruota di un cicloturista, a Levizzano ho perso tutte le ruote, ed anzi mi hanno dovuto aspettare. Cosi' come a Campiglio, sia pure in misura minore. Poi ero completamente zuppo di sudore, io le gambe molli e una stanchezza che a momenti mi abbiocco in autostrada. Alla fine 2 ore ad una media di oltre 27 kmh, che direi non sfigurano in confronto delle tre ore in solitudine.

Giovedi, manca all'appello: alla fine (disperato per il meteo disastroso), mi sono messo sui rulli, ed anche qui, quasi 2 ore sul RealAxiom che gestiva gli strappetti e le discesette degli ultimi 50 km della tappa del Tour del France Luchon-Carcassonne. E mi sono anche divertito. Venerdi, riposo.

E domani si ricomincia, mi sa che una bella perlustrazione del percorso della GF Cassani non me la toglie nessuno....


mercoledì 2 marzo 2011

Ti pareva?


Ovviamente quando stai bene, gli allenamenti seguono una certa continuita', insomma quando tutto sembra girare per il verso giusto... Ecco l'inghippo! Niente di meno che la neve! Con la neve tutto diventa difficile. In bici diventa molto pericoloso, e quindi o si fanno i rulli o si salta, di corsa va meglio, ma il disagio c'e' sempre. E poi, dai, oramai siamo a marzo, che c'entra la neve??? Cosi' domani mi toccano i rulli, di nuovo!

Sabato, dunque, avevo la famosa uscita con il coach, ed io puntualissimo alle 11.10 ero davanti al suo studio. C'era anche L., una forte duathleta che non disdegna i triathlon. Costei sarebbe stata la nostra "moto", perche' io -si sa- in bici non sono forte. Costa ed il quarto partecipante, M. un ex valentissimo ciclista, ma ex e fuori forma, hanno subito messo le mani avanti: "E' la nostra prima uscita". Anzi, la prima cosa che il coach mi ha detto dopo il buongiorno e' stata "Se mi seminate, e lo scrivi sul blog ti uccido". Tranquillo, coach, la tua gamba e' sempre fortissima, magari alla lunga ti stanchi, ma il cinquantello non ha scalfito la scorza di atleta!

Ed anzi era sempre prodigo di suggerimenti e consigli perche' io svolgessi un vero allenamento (quale e' comunque stato, visto che L. viaggiava sui 30 all'ora (anche s ela media risulta bassa per le numerose soste). Certo il percorso e' stato oltremodo piatto, ma alla fine le mie gambe erano comunque provate.

Da allora il sole non si e' piu' visto. Domenica, pioggia, forte e deprimente. Lunedi, pioveva anche piu' forte e disperato mi sono messo sui rulli, un'ora ed un quarto, con la forza mentale di colui che piega di cucchiai. In serata seduta di nuoto che speravo defaticante ed invece e' stata distruttiva,

Ieri, martedi, in bici ci si poteva andare (con un po' di fantasia), visto che ha smesso in mattinata, ma ho ripiegato per una seduta di corsa, nella speranza che oggi il tempo fosse clemente. Ha nevicato, altroche'! Cosi' ho concesso a Gianni di fustigarmi ancora sulle sue strade, le colline dietro Savignano, nonostante la tenuta tecnica per la neve in strada (Salomon da trail e ghette): lui con delle normalissime Adidas mi lasciava vedere solo le terga. Un'ora di pura sofferenza per un collinare che spero mi tornera' utile.

Vorrei infine istituire 2 giornate dell'imbecillita' della dirigenza sportiva. Una e' il 27 febbraio, la domenica appena passata, che ha visto la Fidal fissare i campionati italiani societari ed individuali di cross nello stesso giorno della Roma-Ostia (monumento delle mezze maratone) e il 12 giugno, data "storica" per il triathlon italiano perche' la WTC (quelli dell'Ironman con il puntino) ha fissato per tale data il 70.3 di Pescara, e la FITri, che ha stilato il calendario gare dopo, a meta' gennaio, quando Pescara era gia' fissata e conosciuta, ha pensato bene di mettere, proprio il 12 giugno, un 70.3, a Nibbiano, e potrei quasi scommettere che diventi campionato italiano. Veramente due pensate geniali, da tipici dirigenti che non vedono al di la' del proprio naso e pensano solo al proprio orticello. Alla fine poi chi paghera'?

Insomma, ci si lamenta che l'atletica e il triathlon non siano il calcio (visibilita', fondi, mezzi, impianti etc.), e poi si commettono certe stronzate (non si possono definire altrimenti). Un po' come se in una serata di Champion League si facesse giocare la Nazionale. Quanto diurerebbe il presidente della FIGC?