A Fabio, 5 aprile 2009.

venerdì 21 agosto 2015

70.3 Wiesbaden

Il triathlon, ma soprattutto l'Ironman (cosi' come il mezzo IM) e' uno sport per singoli. E allora che cacchio ci faccio insieme ad altri 9 compagni di squadra in un mezzo IM a 900 km da Bologna, dove il dislivello della bici e' di oltre 1450m in positivo e pure quello della corsa di 200m?

Decisione presa in allegria qualche tempo fa, senza aver controllato, come faccio sempre, altimetria del percorso bici. Comunque oramai per pentirsi e' tardi, ed eccoci qua dopo una giornata di viaggio caldissimo, a Hopferau, primo paese della Baviera appena dopo l'Austria. Abbiamo scelto il Brennero, e quindi l'Austria, perche' il San Gottardo, tunnel svizzero famoso per essere trafficatissimo, non prometteva nulla di buono.   



La pension Engel e' molto economica e spartana, purtroppo i 39 gradi odierni non aiutano il sonno in questa camera bollente. La cena, nella Gasthof centrale, e' invece ottima, sebbene la sensazione di essere serviti sempre ultimi e sempre dopo gli indigeni e' molto reale. Peccato, si sono giocate la mancia, le giunoniche cameriere.

Dopo un'ottima colazione ci rimettiamo in viaggio, e nonostante il navigatore voglia farci fare un giro sempre piu' largo, per farci impiegare meno tempo (sembra un controsenso, ma non lo e'),  arriviamo a Wiesbaden nel primo pomeriggio. La camera, prenotata da Giacomo, e' molto grande, sebbene piuttosto labirintica la posizione nell'hotel.


Siamo ancora a tempo per la mia registrazione, e mi dirigo subito alla piazza dove c'e l'arrivo, l'expo e la registrazione, appunto. Capiamo subito che siamo molto comodi, la T2 e' addirittura sotto l'hotel, e anche la cava dove nuoteremo e' servita molto bene, con pulmann che domani (per le bici) e domenica (per la gara) faranno la spola senza sosta.



In serata finalmente ci riuniamo tutti e ceniamo in allegria. Con seguente giro per visitare il centro di questa carinissima cittadina.



La mattina ci dividiamo, chi fa un giro in bici, chi va dal meccanico chi fara', come me, Giacomo, Luigi, Ruggero e Carla, il giro del percorso bike. Io sono piuttosto preoccupato, sono quanti sono 1450m di D+.... Giacomo ostenta sicurezza, inizialmente, che pero' mentre i chilometri (e le salite) scorrono, viene via via a mancare. Sara' durissima, e sono perfettamente consapevole che mi sara' impossibile terminare nel tempo limite di 8 ore (data la mia scarsissima preparazione nella corsa). Ma chissenefrega? Mi godo l'atmosfera, la compagnia dei miei ragazzi e di mia moglie e un bellissimo posto!






Al pomeriggio briefing, con la bella notizia che la muta sara' permessa. E poi via, tutti a fare una bella foto sul traguardo..


Nel tardo pomeriggio porteremo le bici in TZ alla cava, che sembra in verita' anche un po' piccola per tutti noi....




La notte sara' molto agitata, forse perche' la melatonina ha ampiato le mie preoccupazioni, facendomi fare incubi incredibili? Comunque (e meno male che siamo insieme) il mio umore la mattina e' pessimo.




Sono le 8.10 quando dopo i PRO uomini e donne ci danno il via. La nuova partenza decisa dalla WTC (rolling start, corridoio stretto dove ognuno decide dove posizionarsi, preferibilmente secondo il tempo stimato) dovrebbe agevolare i diversamente nuotatori, per me, invece, e' peggio: i non nuotatori si mettono davanti (anche io) per sfruttare scie, i bravi nuotatori, consapevoli delle proprie capacita' si mettono nella posizione giusta,  insomma alla fine fai sempre a botte perche' davanti ci sono dei lenti, che non si spostano, e ricevi botte da quelli che da dietro recuperano. 

Comunque... Esco dal nuoto (dopo un'uscita australiana) in 43 minuti, tanti. Inforco la bici con la consapevolezza che sara' un delirio, ma sono comunque contento. I primi 25 km sono leggermente a salire, e con una certa curiosita noto che sono uscito dal nuoto davanti a Danilo, Ruggero, Luigi e Massimo, che via via che passano i chilometri mi supereranno. La bici e' anche peggio del peggior incubo. Si sale e si scende continuamente, senza tregua. Non c'e' un metro di pianura. Solo alla fine 5 km tutti in discesa. Il mio GPS segnera' 1607m, di dislivello, in 88,40 km.





Scendo dalla bici piuttosto provato, ma deciso ad arrivare in fondo. Non sia mai. Quattro giri da 5,5 km, ed ogni giro 45m di dislivello in salita. Regolari, ma spacca gambe. Corro (poco) e cammino (molto) e ben presto la consapevolezza che le 8 ore saranno superate diventa certezza. Spero solo di trovare qualcuno a darmi la medaglia... Cosi' sara', anche se in effetti stanno gia' smontando tutto (compreso il fotografo gia' andato via e quindi sono senza foto del salto del traguardo). In compenso ho la squadra che mi attende al traguardo, per festeggiarmi: meglio di cosi'? Sono arrivati tutti tranne Giacomo, costretto a ritirarsi per un focolaio di polmonite (scoperto una volta tornato in Italia).







Il dopo gara e' il solito: maglia da finisher, medaglia serigrafata. Stavolta non ho fame e quindi dopo aver bevuto un bel po' mi ritrovo con Carla. Sono quasi le 17, e mi avvio in camera, quando il cellulare trilla senza sosta... Marco. Mi messaggia, pure... Dove sei? Abbiamo vinto!!! Alle 17.30 ci premiano, tutti al Casino... Lo chiamo... Chiedo lumi. Insomma, per farla breve: come squadra abbiamo vinto la qualifica al European Championship di Pula del 20 settembre... Alle 17.30 ci premieranno.

Molto scettico, dopo una rapidissima doccia ci avviamo al Casino. Alle 17.35 comincia la trafila (noiosissima) delle premiazioni dell'Award Party. Prima le Pro donne, poi i Pro uomini. Poi Birgit, la responsabile del programma TriClub, sorta di campionatoi a squadre degli Ironman, che gia avevo conosciuto a Pescara, appare sul palco. Oddio... vuoi vedere che...? Naaaa, noi?

Nel frattempo era anche arrivata una email dove ci comunicavano che eravamo i vincitori della IV Divisione (che sono 5, con le squadre che sono assegnate ad unadivisione a seconda degli iscritti) e come vincitori avevamo conquistato la qualifica per andare a giocarci il titolo continentale della IV divisione.

E difatti dopo le squadre premiate della prima, della seconda e della terza divisione, sento un "ASD Team Spartans winner" e non capisco piu' nulla... Tutti insieme saliamo sul palco, con sorrisi a 32 denti. Un bel trofeo, un bel diploma e via, andremo a Pola a giocarci il titolo.




Passata la sbornia del titolo, (conclusa in serata con una eccellente mangiata e bevuta) cominciamo a razionalizzare. Il 70.3 di Pola sara' il 20 settembre, 6 giorni prima dell'IM Mallorca, 13 giorni prima dell'IM Barcellona. Chi andra' a Mallorca non puo' fare Pola. Nemmeno io che sono sempre pronto a buttarmi nella mischia. Mentre per chi va a Barcellona? Io e Matteo confrontiamo le tabelle degli Ironman passati: 15 giorni prima c'era sempre un "robusto" combinato. Si puo' fare. Chi fara' l'Ironman di Barcellona ha l'ok per Pola. 

Ma l'entusiasmo e' dirompente, oltre ai gia' iscritti Umberto e Danilo, ai Barcellonesi, dalla chat nuove leve ed esordienti assoluti vogliono buttarsi nella mischia: alla fine saranno almeno una 20ina gli Spartans presenti a Pola, pronti a conquistare il titolo continentale. 

Io e Carla concordiamo che non possiamo perdere questo evento, e pur da supporter saremo presenti. Abbiamo il problema che avremmo il volo per Mallorca il lunedi (l'altro volo dipsonibile, mercoledi, non caricherebbe la bici). Un amico ci viene incontro e grazie ai trasportatori con cui lavora di solito mi offre un trasporto molto economico, praticamente mi trovero' la bici in hotel quasi al costo del trasporto della Ryan Air. E' deciso. Partiremo il mercoledi per Palma e la bici arrivera' in qualche modo. Pola, arriviamo!







lunedì 3 agosto 2015

Ironman choice - Guida semiseria al debutto nella distanza regina del triathlon

Scusate. Sto zitto mesi e di colpo faccio 2 post quasi in un giorno. Ma si sono accavallati tempo e domande. Ne approfitto.

Con 17 ironman finiti posso permettermi di consigliare chi desidera iscriversi al proprio primo Ironman e "possibilmente" arrivare all'agognatissima Finish Line. 

Innanzi tutto, ci sono praticamente 3 tipologie di ironman. 

Il circuito WTC, conosciuto come "Mdot" (gli Ironman con il puntino), cui si deve, con l'Ironman delle Hawaii, a Honolulu nel 1978, la nascita di questo sport. Attualmente fra full, mezzi e 5150 (versione WTC degli olimpici) sono quasi 200 le gare nel mondo.

Il circuito Challenge, nato nel 1986 con il Challenge Roth (rimasto a lungo l'unica gara di questo circuito) e' ora una solida realta' con oltre 44 gare fra full e mezzi Ironman. 

Poi ci sono tantissime altre gare, che per vari  motivi restano al di fuori di questi circuiti: 

per la durezza del percorso: Embrunman, Norseman i piu' famosi, affiancati da un paio di anni dallo Swissman e dal Celtman. 

poiche' le royalties dei circuiti sono molto elevate, tantissime gare sono molto famose e pur con numerose edizioni (e molti partecipanti), preferiscono restare "indipendenti": Elbaman, Moraviaman, Podersdorf e Outlaw, fra le altre.. 

Quindi un novello aspirante Ironman Finisher italiano come lo posso consigliare?

Lo indirizzo verso un grande classico, o lo spedisco verso una new entry? 

La prima valutazione che si fa e' il costo. Certamente con quasi 600 euro del solo pettorale, un Ironman Mdot e' impegnativo,  ma stiamo anche parlando di una gara unica, di un evento nella vita che debba essere memorabile... Insomma, un po' come se si volesse risparmiare sul proprio matrimonio. O -per rimanere in tema- se per esordire in una maratona un podista non scegliesse New York (o una Major).

Altro elemento che fa pendere la scelta per un evento Ironman Mdot e' quella labilissima, o labile, o probabile o -insomma- quella possibilita' di avere lo slot per la finale mondiale delle Hawaii. Com'e' come non e', Kona ha il suo perche'. 

Bene. Andiamo avanti. Scegliamo una gara in Europa, magari raggiungibile in auto, per non avere lo stress del volo, del valigione, del smonta rimonta la bici? Come prima gara si, lo consiglio. E allora abbiamo Klagenfurt, Zurigo, Nizza e Francoforte (ora si sono aggiunte nuove mete, da Barcellona a Copenaghen a Kalmar, a Maastricht, ma le prime 4 sono certamente quelle su cui ci dobbiamo concentrare, essendo dei veri e propri pilastri.

Klagenfurt (come Francoforte e Zurigo) ha il nuoto in acque dolci (e negli ultimi anni spesso con muta vietata) ma un percorso bike con 1300/1700m di D+ (quindi non particolarmente faticoso) e una maratona piuttosto piatta. 

A Nizza si nuota nel mare, il percorso bike e' piuttosto duro (2700m D+) e la maratona e' su 4 giro sull'infame Promenade des Anglais sempre infuocata da alte temperature e ben poco ombreggiata. 

Klagenfurt e Francoforte esauriscono i pettorali in pochi decine di minuti, dal momento dell'apertura, Nizza in pochi mesi, Zurigo offre una scelta piu' ponderata, anche perche' la citta' svizzera e' tutto tranne che economica. Io li ho provati tutti. Zurigo 2 volte, pure.

Barcellona (Calella, 50km a nord) , infine: ma non ha certo lo stesso fascino (ma mi manca).

In caso di sold out, la scappatoia c'e', grazie ai servizi di Nirvana e Hannes con i quali si puo' ottenere un pettorale, a prezzo di costo, ma si paga a carissimo prezzo l'alloggio, in abbinamento obbligatorio. 

Se si vuole abbinare una vacanza, alla gara, si puo optare per Lanzarote, Ironman durissimo, sia per il percorso bike sia per il vento furioso, presenza costante. O Maiorca, altra isola ventilata, con rischio di muta vietata (vedremo a fine settembre come andra'). 

Le mete nordiche hanno percorsi bike piuttosto piatti, ma la assenza di vento non e' assicurata. Io ho partecipato all'IM Kalmar.

L'Ironman inglese, Bolton, ha una logistica un po' complicata, con 2 zone cambio distinte e l'arrivo in una terza zona. Io feci quello a Sherborne, peccato non ci sia piu'. Eventualmente -per veri duri- l'ironman Wales a meta settembre riserva freddo, vento e pioggia, oltre che dislivelli importanti.

Dell'IM Vichy (Francia) non so nulla, invece

Continuando il discorso  Ironman Mdot, c'e' anche quello che mi chiede come sono gli ironman USA, perche' poi "ci attacco la vacanza".

Beh, qui siamo su un altro pianeta. Negli Usa lo sport e' vissuto nella maniera piu' gioiosa e divertente, con agonismo ridotto ai minimi termini e dove anche i PRO fanno il pasta party con gli amatori, seduti in mezzo a questi (e non nei tavoli riservati come accade in Europa.

Il pasta party ha uno schema consolidato che alla fine risulta un po' stucchevole, ma di grande effetto: c'e' sempre il militare di ritorno da una guerra che ha fatto la preparazione negli spazi angusti del campo, e che per sfida vuole fare l'Ironman. L'ex super obeso che ha perso tot chili (dai 150 in su) che ora e' arrivato al via del traguardo agognato, si festeggiano i piu' vecchi, maschio e femmina, i piu' giovani, e chi si appresta per la prima volta ad affrontare un Ironman. E' c'e' sempre quello che ha una fioretto, una penitenza da scontare o una scommessa da pagare: feste anche per lui. La retorica abbonda, l'enfasi e' stucchevole, ma gli americani vivono di questo.

Io ho partecipato agli IM del Canada (ora Challenge Penticton), all'IM Coeur d'Alene, all'IM Lake Placid, all'IM Arizona, all'IM Florida a Panama City Beach e all'IM Boulder. Ognuno di questi va bene: hanno percorsi bike affrontabili e soni in location piuttosto suggestivi. Solo Boulder, che e' in Colorado, essendo ad un'altitudine costantemente sopra i 1600m necessita di un periodo di acclimatamento. Il prossimo anno saro' al via dell'IM Texas, che dicono molto caldo, a livello meteo.

Ho anche partecipato all'Ironman delle Hawaii, e beh, ecco perche' dico "se c'e' una possibilita' per qualificarsi, giocatevela"

Ho anche partecipato all'Ironman del Brasile (a Florianopolis), memorabile per il pasta party. E l'IM Cozumel, nella omonima isola del Messico, dove tira un discreto vento.

Da un paio di anni la WTC ha tolto la possibilita' di qualificarsi all'Ironman della Hawaii con dei 70.3, quindi non posso piu' consigliare gare di questo tipo, ma posso ricordare come fantastico il 70.3 di St. Croix (Isole vergini USA, Caraibi) per la bellezza del posto. Cosi' come consiglio il 70.3 Wimbleball Lake, una salitella per ognuna delle 69 miglia (90 km) del percorso bike.

Ovviamente ci sono tanti altri IM, in Messico, Brasile, Sudafrica, Usa, in Estremo Oriente e Australia, ma intervengono nella scelta altre condizioni.

E dunque passiamo alle alternative.

La prima alternativa da valutare e' sicuramente l'Elbaman. Location bella (l'isola), gli abitanti e le strutture molto meno, Marco Scotti (l'organizzatore) e' bravissimo, ma poco supportato dalle amministrazioni locali (parlo di 5 anni fa, ma non credo sia cambiato granche'). Percorso suggestivo, ma asfalto infame, chiuso al traffico solo nel senso di marcia degli atleti (con incontri ravvicinati con pulmann tedeschi o olandesi da brivido, nei tornanti in discesa da Marciana), ma certamente un'alternativa economica, sia pure piuttosto impegnativa come percorso bike.

Se l'Elbaman non e' abbastanza dura, allora si puo' tentare la fortuna alla lotteria del Norseman, che oltre al nuoto in un fiordo gelido (o comunque freddo) norvegese, saltando da una barca alle 4 di mattina, oltre agli oltre 5000m di D+ in bicicletta con supporto personale (non sono previsti ristori o rifornimenti dall'organizzazione), spesso sferzati dal vento e/o con pioggia gelida, oltre a tutto cio', ai soli primi 250 e' consentito arrivare ai 1860m del traguardo vero (e la maglia nera di Finisher), mentre gli altri si devono accontentare della maratona in piano e della maglia di Finisher bianca.

Sulla stessa falsariga il Celtman (con maratona che sale e scende per un cocuzzolo) e lo Swissman, mentre l'Embrunman (32ima edizione), classicissimo IM di Ferragosto, nei 188 km di bici offre 5000 di D+ compresa la scalta all'Alpe d'Huez. Qui siamo gia' a livelli superiori di sfida. Pero'.

Tornando un po' con i piedi per terra, il Challenge Roth e' un altro classico. Roth e' un paese a sud di Norimberga dove non c'e' molto: un canale e tante praterie. Occupate da migliaia di persone a meta luglio per questo che molti giudicano come un IM imperdibile. Certamente e' un Ironman veloce, e l'unica salita la si fa di slancio, fra ali di folla in un estasi modello Tour de France. Dalla sua il fatto che i pettorali si esauriscono in pochissimi minuti (3, quest'anno).

Un Ironman che io consiglio come alternativa al circuito WTC, ma con un fascino minore, per la mancanza dell'obiettivo Kona. Ecco, lo consiglio a chi e' gia' stato a Kona e voglia provare un modo diverso di fare Ironman ("Challenge: We are family", e' il motto).

Quest'anno la Challenge family avra' l'Ironman distance anche in Italia, a Venezia, dopo il Challenge half di Rimini gia' consolidato da 3 anni.


domenica 2 agosto 2015

Amphibian

Alla fine non sono andato in Texas a partecipare all'Ironman cui ero iscritto. A volte certe scelte, dolorose ma necessarie, sono  obbligate. Cosi' la stagione, in attesa dell'Ironman Mallorca di fine settembre ha avuto una ricalendarizzazione, molto casuale, che mi ha portato a seguire la nostra (come Spartans) iniziativa: la RAAP, una cavalcata ciclistica da Viareggio a Cesenatico.

 


Quindi, Cattolica anziche' a Houston, nella Granfondo degli Squali, tanto per far correre la gamba...




Tante volte spettatore (a Rimini, per il Challenge, a Faenza per l'arrivo di GMP, nostro primo Passatore, a Pescara per il 70.3 -dove era in gara Carla, nella frazione podistica di una staffetta), a Nizza a fine giugno a tifare per Alan e Gianni....



 



 

Ma anche in occasioni sportive mondane, come la 5.30 o l'accompagnamento in bici alla corsa (molto piu' Flash Mob) di Alessio Guidi per la consegna delle scarpe per beneficenza....


  


O ancora in escursioni o ricognizioni.... (Senigallia, Riccione, Carpegna, SFR su Via Casaglia, e un gran giro in bici con il coach matteo)....

 

 



 

O in piscina, a raccontare come si fanno i cambi nel Trathlon, perche' un temporale ci ha impedito la seduta...Starring: Roberto, Marco e PG


O ancora un CDA Spartans diverso, in bicicletta Nic, Angelo, Pier Giorgio, Jacopo, Matteo e Gianmarco, oltre a me Presidente)....

 
 
 

In mezzo anche due concerti, bellissimi, uno degli Spandau Ballet all'Arena di Verona, cui ho potuto finalmente assistere dopo 30 anni da quello che dovevano tenere a Bologna ma che non fu fatto... grandissima voce di Tony Hardley e grande atmosfera. Nessun classico dimenticato e bis a profusione.


 

l'altro, quello degli ACDC, evento unico, e molto molto emozionante. Non siamo dei rockettari, ma gli ACDC sono sempre stati li', presenti, da quando ascoltiamo musica, e considerata l'unicita' dell'evento, e la possibilita' di avere i biglietti non ho perso l'occasione. Mai decisione fu migliore: il concerto e' stato uno spettacolo e ci ritroviamo a cantare a squarcia gola i grandi classici.





Gare, dicevamo... una, un classico olimpico, a Senigallia, ottima occasione per una gara sociale e mangiare dell'ottimo pesce dopo la gara.... 



Ed infine l'evento clou di questa prima parte di stagione.... l'Aquatic Runner gara che si sviluppa lungo la laguna che congiunge Grado a Lignano Sabbiadoro, correndo (19, 5 km complessivi) fra le isolette e nuotando (4,5 km, sempre in totale) per attraversare i canali che le dividono...
Una gara molto esclusiva, cui si puo' partecipare solo con credenziali molto rigidi e in soli 180 (noi eravamo 3, oltre a me c'erano Jacopo e Matteo). Sono molto orgogliosamente Finisher, anche se nelle retrovie, ma soprattutto mi sono molto emozionato, quasi come al traguardo del primo Ironman, perche' e' una gara molto molto particolare. E assolutamente da provare.