A Fabio, 5 aprile 2009.

giovedì 29 ottobre 2015

30a Maratona di Venezia...



Che ci faccio io qua?  Bella domanda... Innanzi tutto, io non sono un maratoneta. Non mi piace correre. Non sono minimamente allenato (dopo Maiorca ho solo nuotato e pedalato). Per me correre diventa sofferenza, i metatarsi ormai non mi danno tregua.  E allora che ci io faccio qua? Mi sono iscritto un giorno di marzo 2015, ed essendo la trentesima edizione, non potevo mancare. Perche' con la testa andrei dappertutto, farei qualunque gara..

E quindi eccomi qua a Stra', in questo hotel resistibile in un caldo sabato di fine ottobre. Dai... Almeno le previsioni danno bel tempo, quasi caldo, domani. E vento leggero. Di questa maratona so che gli ultimi dieci chilometri sono terribili, dal ponte della Liberta' (che collega la terraferma a Venezia), spessissimo sferzato dal vento, all'arrivo ci sono anche 13 ponti. Certo, le passerelle aiuteranno a limitare lo sforzo, ma sono sempre ponti...

Poco piu' di 30' e sono al Parco San Giuliano, a ritirale il pettorale. Foto con Baldini (un classico), ritiro pettorale senza intoppo, nome stampato sulla maglia del pacco gara, e tanti incontri: i miei Spartans Orazio, poi Luca e Cristiano. Infine Ilaria, la compagna di Fabrice (che arrivera' stasera direttamente da Londra)... 






 

Ci sono anche le ragazze che andranno a New York, Chiara e Laura: per loro solo dieci chilometri di scarico. Poi Alessio, Marco (una vita che non lo vedevo!) e altri che (ovviamente) non riconosco...

In hotel preparo la vestita, e poi vado a cena. La notte passa velocemente, e la mattina scendo a fare colazione con i miei 2 kiwi, i 30g di parmiggiano reggiano e  le 8 nocciole. Avevo letto che (fra le altre cose non positive) questo hotel aveva nella colazione il vero punto debole. In realta' non e' una colazione memorabile, ma nemmeno cosi' male come descritta nelle opinioni di booking.com: certo, l'abbondanza di torte, brioches e marmellate non depone per una colazione equilibrata, ma poi ci sono anche corn flakes e yogurth.



Mi avvio di buon passo alla partenza e sento che poi non e' cosi' freddo. Quindi mi limito ai manicotti, intimo con antivento Craft e maglia Spartans. Sotto, i ciclisti We are Spartans. Prendo anche i guanti. Per la prima volta indosso i Compressor in gara (di solito li metto dopo). Lo start (alle 9.40 circa, dipende dalla rai) e' in zona Villa Pisani, location stupenda. Sono un po' in ritardo, e quindi incontro solo Alessio, e giusto vicino al camion. Sono le 9 passate quando mi avvio alla mia griglia (l'ultima, che non ha tempi stretti di ingresso).




Alle 9.30 partono le carrozzine (lo so perche' ho letto il programma, sono ben lontano dalla linea di start...) Dopo 10 minuti tocca a noi. I primi chilometri sono piacevolissimi, corro bene, attorno ai 6'.00/km, e mi godo il lungo fiume. Quando passiamo nei paesi e' una festa, Fiesso, Dolo, Mira... Vedo davanti a me sempre piu' vicini i palloncini dei pacer delle 4 ore e 30 minuti... Dai che adesso mi aggrego. Ma passato Mira, quando potendo allungare un braccio toccherei i palloncini rossi... il piede sinistro comincia ad intorpidirsi. E i palloncini rossi si allontanano. Inesorabilmente.

Mmmmmh, brutto segno... Trenta chilometri cosi' non so se riusciro' a farli... Resisto fino al sedicesimo, poi mi devo fermare e massaggiare la pianta... Oriago, Ca' Sabbioni, Malcontenta... Marghera, la mezza... Strani pensieri mi prendono... I piedi vanno sempre peggio... Oramai alterno poca corsa a tanto cammino a bagni di acqua fredda agli spugnaggi. Ho tolto le calze da qualche chilometro... Non sara' il caso di mollare?

Naaaa, troppo bella la medaglia, troppo bello il percorso (anche il petrolchimico di Marghera ha il suo fascino, e Mestre, conosciuta per essere una citta' bruttissima, vista da noi che corriamo non e' poi cosi' male: certo la rinnovata zona centrale (con una gran tifo) e il parco di San Giuliano fanno ricredere sulla bruttezza di questa citta'...

Intanto mi hanno raggiunto i pacers delle 5 ore (palloncini bianchi). Resisto, mi aggrappo a loro imboccando il Ponte della Liberta' che collega il continente a Venezia: vento leggero, anche oggi sarebbe stata la gara perfetta (lo e' stata certamente per molti!). I chilometri ora sono 30...31...32...33.... Scorrono lenti, saluto automobilisti (a destra) e treni (a sinistra) come un bambino che scopre il mondo, e i saluti, tra un clacson ed un fischio sono ricambiati anche da ampi saluti gestuali. E i palloncini bianchi sono andati..

Al 34imo si lascia il ponte e si entra a Venezia, dalla parte est, il canale della Giudecca, laddove attraccano le grandi navi da crociera.... Oggi 4 all'ancora. San Basilio, Spirito Santo... Ora e' dura: oltre al fondo durissimo dei lastroni cominciano i ponti. Ecco il ponte di barche sul Canal Grande da Santa Maria della Salute... 40,7 km... Entriamo in Piazza San Marco che e' gremito, molti sono alle transenne ad incitarci... I primi sono passati da qui da quasi 3 ore, ma un po' di tifo ce lo riservano....

Proseguo corricchiando e scalando ponti sulla riva degli Schiavoni, ecco l'Arsenale... Dai, e' fatta.. 42imo chilometro... No! Ancora un ponte... Ma quanti sono, Accidenti? (Non ho usato queste parole, ma insomma il senso era quello...) Si, ora si.. Finisheeeeeeeeeeeeeeeeer! Medaglia, ma subito mi tolgo le scarpe. Non ce la faccio piu'.




Ho i piedi dolentissimi, come non ricordavo da tempo. Cammino a piedi nudi, fino al pacco ristoro (aqua sport enervit, acqua, succo di mela, 2 grissini, divorati in un amen), prendo del the caldo ed entro nella tenda spogliatoio. Mi siedo. Mangio. Mi cambio. Mi faccio delle foto, Orazio e Fabrice sono arrivati da tempo e sono a mangiare. Li sento, sono felici... Fabrice arriva, vuole conoscermi di persona. C'e 'anche Ilaria, che pero' si e' ritirata.

Saluto, vado... la fila per il battello e' lunga, ma il battello e' capiente. Non riesco il primo, ma il secondo, si. Al Tronchetto l'autobus ci riporta a Stra. Da li torno a casa. Sono arrivato fino in fondo anche questa volta, ma devo trovare una soluzione per i piedi (se mai c'e').



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